Cinquanta anni di garanzia: una dichiarazione di sicurezza da parte di una marca che al Sihh 2017 ha puntato tutto su ricerca ed esclusività. Punta di diamante di questa filosofia industriale è il nuovo Panerai LAB-ID. Orologio, appunto, garantito per la durata di mezzo secolo. Suo punto di forza è la sperimentazione nell’applicazione del carbonio, sotto diverse forme a seconda dell’impiego. Nel movimento sono stati utilizzati materiali autolubrificanti a base di carbonio, lubrificazione a secco di lunga durata e rivestimenti al carbonio o al diamante, in modo da eliminare totalmente la tradizionale lubrificazione con oli e grassi, il cui invecchiamento normalmente determina il malfunzionamento dell’orologio sul lungo periodo.
Il risultato è una serie di 50 orologi con cassa Luminor 1950 da 49 mm di diametro in carbotech, un materiale composito a base di fibre di carbonio introdotto da Panerai nel 2015. Oltre a garantire leggerezza e resistenza, il carbotech ha un aspetto nero opaco disomogeneo, che varia in relazione al taglio del materiale, facendo sì che ogni singolo esemplare si presenti diverso da tutti gli altri e irripetibile.
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Officine Panerai LAB-ID Luminor 1950 Carbotech
La costruzione della cassa è realizzata per sovrapposizione di fogli sottilissimi di fibre di carbonio pressati a temperatura controllata e pressione elevata insieme con un polimero, il PEEK (Polyether Ether Ketone), che lega il materiale composito, rendendolo ancora più resistente e affidabile (oltre che anallergico e non soggetto a corrosione). Le fibre di carbonio utilizzate sono molto lunghe, così da garantire una grande uniformità estetica, e i fogli sono sovrapposti e pressati in modo tale che l’orientamento di ciascuno strato sia diverso rispetto a quello inferiore o superiore.
Grazie a questa struttura, le proprietà meccaniche del carbotech sono molto più elevate rispetto a quelle di materiali simili a base di fibra di carbonio. Al Carbotech si abbina un quadrante ultranero ricoperto da uno strato di nanotubi di carbonio, utilizzati per la prima volta in orologeria. In questo modo, l’aspetto dell’orologio rivela l’alto contenuto tecnico del movimento, che è il vero protagonista del nuovo LAB-ID. Il prezzo è di 50.000 euro.
Dettagli:
Il quadrante ha la classica struttura a sandwich creata da Panerai, in cui la sostanza luminescente – in questo caso SuperLuminova® di colore blu – emerge attraverso le incisioni realizzate sul disco superiore del quadrante in corrispondenza degli indici e del contatore dei secondi.
La cassa Luminor 1950 con ponte e leva di serraggio della corona è realizzata in carbotech, materiale composito che abbina fibra di carbonio al polimero PEEK (Polyether Ether Ketone), per massima leggerezza e resistenza. L’impermeabilità è garantita fino a 10 bar.
Il nero del quadrante è reso da un rivestimento di nanotubi di carbonio, in grado di assorbire quasi totalmente la luce, riflettendone una quantità minima e conferendo al quadrante un aspetto di un nero particolarmente profondo.
Il bilanciere del calibro P.3001/C è imperniato in un ponte a due appoggi. La corona del bilanciere misura 3,2 mm di diametro e oscilla a una frequenza di 3 Hz. Dispone di quattro viti periferiche per la regolazione inerziale della frequenza. Il movimento è equipaggiato da dispositivo di stop e azzeramento dei secondi, per una perfetta sincronizzazione dell’ora.
Dalla foto in alto vediamo il nuovo LAB-ID è animato dal calibro a carica manuale con tre giorni di riserva di marcia P.3001/C, in una versione semi-scheletrata non richiedente alcuna lubrificazione. Per escludere la necessità di lubrificazione aggiuntiva in corrispondenza dei principali fori sui ponti e della platina, questi componenti sono realizzati in un materiale composito che integra carbonio e una ceramica a base di tantalio. L’elevata percentuale di carbonio di questo materiale riduce al minimo l’attrito in corrispondenza dei perni delle ruote, rendendo superflua la presenza di rubini e la relativa lubrificazione.
I due bariletti scheletrati offrono all’orologio tre giorni di riserva di marcia.
Le sedi dei perni degli ingranaggi più lenti (bariletti e rotismi di carica) sono chiuse da controperni realizzati nello stesso materiale di ponti e platina. Sono solo quattro i rubini presenti nel movimento.
Per eliminare la lubrificazione sullo scappamento, è stato impiegato il silicio per la creazione dei principali componenti, unito a un rivestimento in DLC (Diamond Like Carbon) della ruota di scappamento stessa.
Un rivestimento superficiale di DLC sui rubini è il segreto che ha consentito di eliminare la necessità di lubrificazione nel dispositivo antishock Incabloc.
A sinistra vediamo il Rocchetto. È l’ingranaggio che riceve la carica dalla corona.
I due bariletti del calibro P.3001/C sono scheletrati e mostrano all’interno le molle di carica. I bariletti non necessitano di lubrificazione grazie a un rivestimento a base di carbonio delle superfici. Lo strato superiore del rivestimento è costituito da un trattamento DLC (Diamond Like Carbon).
Corona del bariletto. Ruota sotto l’azione della molla a nastro contenuta all’interno del tamburo del bariletto e trasmette l’energia per il funzionamento del movimento.
A destra Ponti e platina sono realizzati in un materiale composito che integra carbonio e una ceramica a base di tantalio. L’indicazione della riserva di carica si trova sul lato fondello del calibro P.3001/C. La scala è graduata in giorni, da 0 a 3.
Curiosità: Il rivestimento in nanotubi di carbonio rende impossibile l’incisione di scritte sul quadrante. Perciò logo della collezione e nome del modello sono decalcati sulla superficie inferiore del vetro zaffiro a protezione del quadrante.