Come Vacheron Constantin ha ridefinito la miniaturizzazione meccanica
Autore: Carmine Di Donato | Fonte: RecensioniOrologi.it | Pubblicato il:
Per celebrare il 270° anniversario, Vacheron Constantin ha presentato il Solaria Ultra Grand Complication, un capolavoro da polso con 41 complicazioni racchiuse in una cassa di soli 45 mm. Miniaturizzazione estrema, meccanica integrata e una visione astronomica rendono questo orologio unico nel panorama dell’alta orologeria.
Quando Vacheron Constantin presentò la referenza 57260 per celebrare i 260 anni della maison, ricordo perfettamente l’impatto che ebbe nel settore: con ben 57 complicazioni, sembrava davvero che si fosse toccato l’apice assoluto dell’orologeria meccanica. Anche i più visionari, quelli abituati a pensare fuori dagli schemi, si convinsero che da lì in avanti si sarebbe potuto solo perfezionare, non superare. Eppure, nel 2024, la maison ginevrina ha saputo ancora una volta sorprendere tutti con il The Berkley Grand Complication, un capolavoro da 63 complicazioni che ha riscritto le regole e ristabilito nuovi confini per l’haute horlogerie. Un’opera così straordinaria da suscitare un dibattito acceso e, in fondo, lo stesso interrogativo: sarà mai possibile andare oltre? La risposta non si è fatta attendere. In meno di un anno è arrivato il Solaria Ultra Grand Complication, pezzo unico che ha nuovamente alzato l’asticella, lasciando intendere che i limiti, nell’orologeria d’eccellenza, sono fatti solo per essere superati.
L’ultima meraviglia uscita dal reparto Les Cabinotiers di Vacheron Constantin è, in ordine cronologico, solo l’ennesima dimostrazione di come in questo laboratorio dell’incredibile l’eccezionale sia quasi diventato la norma. In questo atelier, dove l’orologeria si fonde con l’arte, sono anni che si coltivano idee visionarie, e già otto anni fa un gruppo di maestri orologiai iniziava a riflettere sul modo più significativo per celebrare il traguardo del 2025, una data segnata in rosso nella storia della maison. La risposta è arrivata guardando indietro, non avanti. Dopo aver affrontato tutte le complicazioni più complesse, dopo aver toccato vette altissime in termini di precisione, l’unica direzione possibile era quella della miniaturizzazione: una sfida tanto affascinante quanto estrema, nel solco della grande tradizione ma con lo sguardo puntato verso nuove forme di eccellenza.
In altre parole, ripartire da zero, ma spingendosi verso dimensioni sempre più ridotte. Sia il 57260 che il Berkley erano orologi da tasca — una scelta inevitabile, vista la mole impressionante: quasi 98 mm di diametro, oltre 50 mm di spessore e un peso vicino al chilo. Due colossi dell’orologeria concepiti per ospitare un concentrato estremo di complicazioni. Ed è proprio da lì che Vacheron Constantin ha scelto di rilanciare la sfida, puntando ancora più in alto: l’obiettivo, stavolta, era riscrivere i record non più su una tasca, ma direttamente sul polso. Una missione ambiziosa che avrebbe richiesto non solo genialità meccanica, ma anche un coraggio fuori dal comune.
Il Solaria è senza dubbio il gioiello più brillante dell’anno in cui Vacheron Constantin celebra i suoi 270 anni di storia. Al suo interno “solo” 41 complicazioni — un numero che, detto così, può sembrare riduttivo rispetto ai colossi precedenti — ma ciò che colpisce davvero è dove riescono a farle stare: una cassa in oro bianco da 45 mm di diametro e appena 14,99 mm di spessore. Dimensioni da classico cronografo moderno, nulla che faccia immaginare la complessità che racchiude. È questo il vero colpo di teatro: non solo miniaturizzazione estrema, ma anche il primato assoluto di orologio da polso più complicato mai realizzato. Elencarne tutte le funzioni sarebbe come scrivere un trattato che fonde alta ingegneria e scienza celeste.
Ciò che colpisce più di tutto, a mio avviso, è l’incredibile compattezza del movimento realizzato da Vacheron Constantin: un calibro a carica manuale con diametro di appena 36 mm e uno spessore di 10,96 mm. All’interno di questa architettura integrata trovano posto tutte le 41 complicazioni, con l’unica eccezione delle funzioni astronomiche, affidate a un modulo separato spesso soltanto 2,8 mm.
Un’unità progettata per incastrarsi perfettamente nel cuore del movimento principale — che gestisce ora, cronografo e ripetizione minuti con carillon Westminster — con un approccio che potremmo definire quasi modulare, in stile “plug and play”, ma con l’eleganza e la precisione che solo l’alta orologeria sa garantire.
Uno degli elementi che ha più attratto la mia attenzione è il contatore posizionato a ore 6 sul quadrante principale: una vera finestra sul cielo. È dedicato interamente al percorso del Sole e riesce a visualizzare in modo affascinante l’ora dell’alba e del tramonto, l’equazione del tempo, i solstizi, gli equinozi e persino le 13 costellazioni zodiacali. Tutto questo prende vita grazie a un movimento a carica manuale composto da ben 1.521 elementi, tourbillon incluso, con bilanciere in silicio: un’opera di pura meccanica fine.
Spostandosi a ore 3 troviamo un secondo fuso orario su scala 24 ore, completo di indicazione giorno/notte. Ma non è finita qui: lo stesso sub-quadrante include anche l’indicazione dell’ora universale, tramite un disco rotante con le principali città di riferimento. Un dettaglio che ho trovato particolarmente utile per chi, come me, ama avere sempre un occhio al mondo.
In alto, a ore 12, trova spazio il calendario perpetuo di tipo gregoriano, sormontato da un arco che traccia la posizione del Sole nel cielo, funzione attiva solo quando l’orologio viene orientato correttamente rispetto ai punti cardinali. Una sintesi perfetta di precisione astronomica e poesia orologiera.
Il progetto è stato concepito non solo per semplificare al massimo le fasi di montaggio e smontaggio, ma anche per permettere un’interazione innovativa tra alcune complicazioni. Un esempio affascinante? Il cronografo sdoppiante che comunica con la carta del cielo, consentendo di determinare con precisione il momento in cui una stella specifica entrerà nel campo visivo dell’osservatore.
Perché battere un record nel mondo delle complicazioni non significa semplicemente sommare funzioni: il vero traguardo è creare un insieme armonico, dove ogni meccanismo abbia un senso, racconti qualcosa della maison e si integri perfettamente con gli altri, sia a livello tecnico che narrativo. E tutto questo deve poi risultare leggibile, comprensibile, fruibile. A questi livelli, la chiarezza richiede scelte importanti, come la presenza di un secondo quadrante sul fondello, pensato per offrire un accesso visivo ordinato e intuitivo a un universo così sofisticato.
Caratteristica | Dettagli |
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Modello | Vacheron Constantin Solaria Ultra Grand Complication |
Cassa | Oro bianco, 45 mm x 14,99 mm |
Quadranti | Anteriore nero soleil, posteriore in zaffiro fumé |
Movimento | Calibro 3655, carica manuale |
Complicazioni | 41 funzioni tra cui calendario perpetuo, cronografo rattrappante, carillon Westminster, astronomia |
Autonomia | 72 ore |
Certificazioni | Punzone di Ginevra |