Urwerk UR-10 SpaceMeter: il tempo visto dallo spazio
Autore: Carmine Di Donato | Fonte: RecensioniOrologi.it | Pubblicato il:
L’Urwerk UR-10 SpaceMeter rappresenta una delle interpretazioni più sorprendenti e visionarie dell’orologeria contemporanea. Con un design che unisce estetica futuristica e concetti cosmici, il marchio svizzero ridefinisce il concetto stesso di orologio sportivo, fondendo scienza, arte e filosofia del tempo in un unico segnatempo spettacolare.
Urwerk è uno di quei marchi che non puoi confondere con nessun altro: le sue creazioni sembrano uscite da un film di fantascienza, con quadranti asimmetrici, complicazioni insolite e un design che rompe ogni regola. Proprio per questo, la scelta di presentare un orologio sportivo dal quadrante circolare, con bracciale integrato e lancette centrali, lascia letteralmente spiazzati. Eppure, eccolo qui: l’Urwerk UR-10 SpaceMeter.
Chi conosce il brand sa già che “normale” non è una parola del loro vocabolario. Anche se l’idea di base può ricordare i classici sportivi con bracciale in acciaio, la loro interpretazione va decisamente oltre: è un oggetto fuori dagli schemi, quasi un esperimento di ingegneria estetica.
Ecco le caratteristiche principali:
- Design ispirato al cosmo con tre contatori sincronizzati (Terra, Sole e Orbita).
- Movimento automatico con doppio bariletto e sistema brevettato Dual Flow Turbines.
- Cassa in titanio ultraleggera con bracciale integrato e finitura sabbiata.
La cassa conserva quelle geometrie tipiche di Urwerk — superfici tese, angoli vivi e linee nette — ma in un formato sorprendentemente sottile. Misura 45,4 x 44 mm, dimensioni da vera astronave, ma con uno spessore di appena 7,13 mm (escluso il vetro), che ne alleggerisce l’impatto al polso.
La cassa è costruita in titanio, un materiale che unisce leggerezza e resistenza, rendendo più equilibrate le proporzioni generose dell’orologio. Un dettaglio che tradisce immediatamente la mano di Urwerk è la corona a ore 12, una scelta che si discosta dagli standard degli orologi sportivi o professionali, dove solitamente è collocata a ore 3 per evitare fastidi al polso. Qui, invece, è un segno distintivo, un richiamo diretto all’identità del marchio.
Ma è osservando il quadrante che si entra davvero nel mondo di Urwerk. A prima vista sembra un inedito: un display circolare, pulito, con lancette centrali che scorrono su una scala periferica per ore e minuti. La superficie leggermente bombata accentua l’effetto tridimensionale, ma la vera sorpresa arriva dai tre contatori. Sembrano quelli di un cronografo classico, finché non si nota che le loro scale non indicano nulla di ordinario come l’ora o i minuti trascorsi. È in quel momento che il DNA Urwerk riaffiora, con quella sua inconfondibile voglia di reinterpretare ogni regola dell’orologeria tradizionale.
Sul quadrante dell’UR-10 SpaceMeter, ogni sottoquadrante racconta un frammento di movimento cosmico. A ore 2, il contatore chiamato Terra misura la distanza che il nostro pianeta percorre durante una singola rotazione su se stesso; a ore 4, il quadrante Sole mostra invece il tragitto che la Terra compie lungo la propria orbita annuale. A ore 9, entra in scena l’elemento più affascinante: il quadrante Orbita, che fonde i due percorsi in una scala sincronizzata. Qui, ogni 100 rotazioni del contatore Terra e 64 del contatore Sole, l’indicatore completa un giro completo — un richiamo diretto alla vastità del cosmo e al nostro moto incessante nello spazio.
L’idea alla base è quasi filosofica: un promemoria visivo del fatto che, anche mentre guardiamo l’ora, stiamo viaggiando a velocità vertiginosa attraverso l’universo. Una riflessione che ricorda non tanto la distorsione mentale del “Total Perspective Vortex”, quanto piuttosto quella sensazione di piccolezza e stupore che si prova osservando il cielo in una notte limpida.
L’orologio è disponibile in due versioni, una con quadrante nero e una in argento, entrambe caratterizzate da una spazzolatura circolare che evoca le scie luminose delle stelle catturate nelle fotografie a lunga esposizione. Un dettaglio poetico che lega il tempo umano all’infinito del cosmo.
Capovolgendo l’orologio, si rivela un fondello trasparente che non mostra solo il cuore meccanico del movimento, ma anche una scala di 24 ore pensata per indicare la posizione esatta all’interno della rotazione terrestre quotidiana. È un dettaglio che aggiunge una dimensione quasi astronomica all’esperienza di lettura del tempo.
Lo sguardo, però, viene subito catturato dal protagonista del retro: il rotore a turbina “Dual Flow”, un’invenzione esclusiva di Urwerk. Si tratta del primo rotore automatico al mondo formato da due elementi che ruotano in senso opposto, dando vita a un affascinante gioco visivo di simmetrie in movimento. Un piccolo spettacolo di ingegneria che trasforma il retro dell’orologio in una finestra ipnotica sul dinamismo meccanico.
All’interno dell’UR-10 SpaceMeter batte un cuore meccanico sviluppato in collaborazione con Vaucher Manufacture: un movimento automatico dotato di doppio bariletto e una riserva di carica di 43 ore. A prima vista, potrebbe sembrare un valore modesto per un calibro di questo tipo, ma basta osservare il ritmo dei suoi indicatori per capirne il motivo. I contatori compiono le loro rotazioni rispettivamente in 22 secondi, 34 secondi e 36 minuti — una danza meccanica costante che richiede una quantità di energia fuori dal comune.
Sopra l’architettura automatica trova posto un modulo di complicazione progettato interamente da Urwerk, che introduce cinque nuove ruote, cinque assi e una serie di rubini aggiuntivi pensati per ridurre l’attrito e garantire stabilità alla riserva di carica. Le ruote scheletrate LIGA, leggere e resistenti, completano questo raffinato ingranaggio.
Il movimento, che vibra a 4 Hz, integra un elemento distintivo della maison: un sistema di gestione della carica evoluto. In questa versione debutta il Dual Flow Turbines, un meccanismo brevettato che utilizza due eliche sovrapposte in rotazione contrapposta. Il flusso d’aria generato tra le pale agisce come un freno naturale, rallentando il movimento e proteggendo così l’intero meccanismo dall’usura. Un capolavoro di ingegneria che coniuga efficienza e spettacolarità visiva.
L’UR-10 SpaceMeter viene proposto con un bracciale in titanio sabbiato a maglie singole, perfettamente integrato alla cassa e disponibile in entrambe le varianti cromatiche. Il prezzo è fissato a 70.000 franchi svizzeri, pari a circa 72.000 euro.
È un segnatempo che parla direttamente al cuore di chi sogna lo spazio. Personalmente, lo trovo irresistibile: un oggetto che unisce genialità e follia in egual misura. Le sue funzioni sembrano nate più da una riflessione concettuale che da un’esigenza pratica, e proprio per questo esercitano un fascino unico. La cassa, pur richiamando la tradizione degli orologi sportivi con bracciale integrato, lo fa in modo ironico e quasi provocatorio — una reinterpretazione che sfida l’idea stessa di “classico”.
In un certo senso, è l’orologio più paradossale mai creato da Urwerk: rappresenta al tempo stesso la sua essenza più pura e la sua negazione, un esperimento che mette in discussione i confini tra design, arte e meccanica.
Caratteristica | Dettagli |
---|---|
Modello | Urwerk UR-10 SpaceMeter |
Materiale cassa | Titanio sabbiato |
Dimensioni | 45,4 x 44 mm – spessore 7,13 mm |
Movimento | Automatico Vaucher Manufacture con doppio bariletto e modulo Urwerk |
Riserva di carica | 43 ore |
Complicazioni | Contatori Terra, Sole e Orbita, scala 24h, rotore Dual Flow Turbines |
Bracciale | Titanio sabbiato a maglie singole |
Prezzo | 70.000 CHF (~72.000 €) |
Domande frequenti sull’Urwerk UR-10 SpaceMeter
Qual è la particolarità del quadrante dell’UR-10 SpaceMeter?
Il quadrante combina tre contatori che rappresentano la rotazione della Terra, la sua orbita intorno al Sole e una scala sincronizzata che unisce entrambi i movimenti, offrendo una visione cosmica del tempo.
Che tipo di movimento utilizza?
È animato da un calibro automatico sviluppato con Vaucher Manufacture, dotato di doppio bariletto e di un modulo di complicazione progettato internamente da Urwerk.
Che cosa rende unico il rotore Dual Flow Turbines?
Si tratta del primo rotore automatico al mondo con due eliche che ruotano in direzioni opposte, generando un flusso d’aria che protegge e stabilizza il meccanismo.
Quanto costa l’Urwerk UR-10 SpaceMeter?
Il prezzo è di circa 72.000 euro, tasse escluse.
In quante versioni è disponibile?
Due: una con quadrante nero e una in argento, entrambe con finitura spazzolata circolare.