Ciao a tutti! Oggi noi di recensioniorologi.it vogliamo parlarvi di un orologio particolare, che ha anche un meccanismo particolare. Precisamente stiamo per mostrarvi il meccanismo orologio a pendolo, le sue caratteristiche e come è possibile misurare il tempo con questo stupendo orologio, utilizzato sopratutto nel XVII secolo, ma ancora presente in diverse case.
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Meccanismo orologio a pendolo: piccoli cenni storici
Il meccanismo orologio a pendolo, nasce come un dispositivo in grado di misurare il tempo grazie all’oscillazione regolare, chiamata isocronismo di un pendolo meccanico. Il meccanismo orologio a pendolo, non è tra i più moderni, infatti nasce nel lontano 1687, ed è stato appunto sorpassato da diversi meccanismi più moderni come quello al quarzo.
Nonostante ciò gli orologi a pendolo sono ancora ricercati, sopratutto grazie allo stile raffinato dell’incassatura in cui sono relegati. Infatti gli orologi a pendolo spesso sono di grandi o medie dimensioni incassati in mobili di legno pregiato, anche se però esistono alcuni piccoli modelli solitamente chiamati da scrivania.
Non solo il meccanismo orologio a pendolo, dispone oggi, di elaborate suonerie, organi musicali e perfino meccanismi scenografici animati.
Come regolare un orologio a pendolo? Meccanismo orologio a pendolo il suo funzionamento
Il meccanismo orologio a pendolo inizialmente, prevedeva un moto regolare del pendolo studiato niente di meno che dal grande scienziato Galileo Galilei nel XVII secolo. L’orologio a pendolo però nasce con la deposizione del brevetto da parte di Huygens nel 1657.
Il cuore del meccanismo orologio a pendolo è proprio il pendolo creato da una barra di metallo o di legno. Questa viene incernierata su un fulcro e con una massa collocata all’estremità libera.
Il periodo di oscillazione del pendolo e quindi il funzionamento dell’orologio dipende proprio dalla distanza tra il fulcro e il baricentro del tempo. Nel tempo la dilatazione termica però potrebbe apportare modifiche al meccanismo orologio a pendolo, variando la lunghezza di quest’ultimo e così portando l’orologio ad andare fuori tempo.
Oltre all’importanza del movimento del pendolo, insieme a questo servono una serie d’ingranaggi che riescono a convertire il moto alternato del pendolo in un meccanismo in grado di far girare le lancette. Per riuscire a ottenere questo risultato sono stati inventati diversi meccanismi chiamati scappamenti.
Nel tempo sono stati inventati vari tipi di scappamenti per far funzionare l’orologio a pendolo. In genere comunque si utilizza una ruota dotata di speciali denti, sui quali viene inserito un meccanismo vicino all’asse del pendolo. La ruota poi viene sottoposta a due forze che trasmettono ad una molla o ad un rullo con corda.
Lo scappamento nel meccanismo orologio a pendolo è necessario perché contemporaneamente la ruota avanza di uno scatto e permette così l’avanzamento delle lancette dell’orologio.
Oltre ai sistemi di alimentazione a molla, esistono anche differenti soluzioni che permettono il funzionamento di questo meccanismo. Una delle soluzioni più incredibili risale al 1760 quando Cox costruì un orologio a pendolo ancora oggi intatto, anche se non funzionante, che riusciva a ricavare l’energia dalla variazioni delle pressione atmosferica.
Oggi, nei modelli più recenti a pendolo o bilanciere, la ricarica a molla viene sostituita o da un motore elettrico oppure da alcuni elettromagneti che vengono sincronizzati con il movimento.
Inizialmente, gli orologi a pendolo con i primi meccanismi erano molto imprecisi tant’è che perdevano circa 10 secondi al giorno. Oggi naturalmente questi sono molto più precisi e perdono pochi centesimi di secondo al giorno. Il meccanismo orologi a pendolo, è sicuramente uno dei più particolari di questo mondo, e in tanti anni, quest’orologio è ancora molto apprezzato sopratutto come complemento di arredo all’interno della propria casa.
Di seguito un video che spiega come regolare l’ora dell’orologio a pendolo: