Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo: un capolavoro di tecnica e semplicità d’uso

Parliamo di un calendario perpetuo davvero intuitivo, dove tutte le informazioni si regolano direttamente dalla corona: è l’Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo Automatico. La cassa da 41 mm in acciaio, impermeabile fino a 5 atmosfere, mantiene le proporzioni eleganti della collezione, mentre il quadrante con finitura “Grande Tapisserie” conserva quel fascino tecnico che ha reso iconico il Royal Oak. Indici e lancette sono in oro bianco, a sottolineare l’equilibrio tra sportività e raffinatezza.

Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo automatico

Al cuore di tutto c’è il nuovo Calibro 7138, un movimento automatico ultra-sottile che integra la funzione di calendario perpetuo, completamente regolabile dalla corona. L’autonomia? Fino a 55 ore. Il tutto completato da un bracciale in acciaio con chiusura déployante, perfettamente integrato alla cassa. Un capolavoro di funzionalità ed estetica.

Audemars Piguet Calibro 7138

Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo automatico

Era da troppo che non mi immergevo in una recensione di livello tecnico alto. Quando ho iniziato ad approfondire il nuovo calendario perpetuo firmato Audemars Piguet, mi sono reso conto che per comprenderne davvero la portata e il lavoro immenso che c’è dietro, servirebbe quasi un confronto diretto. So bene che, da noi, la pubblicità comparativa non è mai stata vista di buon occhio, ma un parallelismo sensato si può comunque fare senza offendere nessuno: basta affiancare ciò che Audemars Piguet ha fatto in passato con ciò che oggi propone. Solo così si può cogliere quanto sia evoluta questa complicazione nel tempo.

Da un lato abbiamo il Calibro 5134, lanciato nel 2015; dall’altro il nuovo Calibro 7138, arrivato quest’anno in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni di Audemars Piguet. Entrambi automatici, il primo misura 29 mm di diametro, il secondo appena un po’ di più: 29,6 mm. Anche lo spessore cambia di poco — 4,5 mm contro 4,1 mm — e se proprio vogliamo essere pignoli, il 7138 guadagna 15 ore in più di riserva di carica. Numeri che, sulla carta, potrebbero sembrare dettagli minori, non certo tali da giustificare cinque anni di ricerca e sviluppo, il tutto avvolto da un certo riserbo sui costi. Viene naturale chiedersi: perché rimettere mano a qualcosa che già funzionava alla perfezione? La risposta sta in quella tensione continua verso l’eccellenza che, da sempre, è il motore silenzioso dell’orologeria di alta gamma.

Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo automatico

Alla base di questa nuova architettura meccanica, completamente riprogettata, c’è ancora una volta Giulio Papi: una vera e propria mente creativa, capace di dare forma, negli ultimi trent’anni, ad alcune delle complicazioni più straordinarie firmate Audemars Piguet. Negli ultimi tempi, però, il suo sguardo si è spostato su un tema tanto raro quanto cruciale: l’ergonomia d’uso. Un orologio, per quanto complicato, dovrebbe essere intuitivo da leggere e semplice da usare. Facile a dirsi, decisamente meno a farsi.

Il primo passo è stato ripensare la disposizione dei contatori, seguendo una logica di lettura più familiare a noi europei: giorno, mese, data, da sinistra verso destra. Non solo — per coerenza, ha rivisto anche la sequenza interna dei contatori stessi, portando il lunedì a ore 12 al posto della domenica e posizionando l’1 in cima al datario, al posto del 31. Un’idea che, vista così, sembra quasi scontata. Eppure, nessuno prima ci aveva realmente riflettuto.

Audemars Piguet caliber 7138

Una delle osservazioni più interessanti emerse durante lo sviluppo del datario riguarda proprio la distribuzione numerica: Papi ha notato che i numeri dall’1 al 19 risultavano troppo distanti tra loro, mentre quelli dal 20 al 31 erano compressi e difficili da leggere. Un dettaglio che potrebbe sfuggire ai più, ma che per chi progetta un calendario perpetuo è cruciale. La soluzione? Ripensare da zero la ruota del datario, modificando la geometria dei denti per ottenere una distribuzione più armonica e leggibile sull’intero disco.

Ma l’innovazione davvero significativa del nuovo movimento — montato sia sul Code 11.59 by Audemars Piguet che sul Royal Oak in acciaio (110.700 euro) — è l’eliminazione dei classici correttori a pulsante. Addio quindi agli strumenti esterni, ai rischi di graffiare la cassa o di seguire sequenze sbagliate. Tutte le impostazioni, dal giorno al mese, fino all’anno bisestile, si regolano direttamente dalla corona. In modo semplice, indipendente e soprattutto intuitivo. Un passo avanti notevole per un calendario perpetuo, da sempre considerato uno dei meccanismi più affascinanti — ma anche più temuti — dell’orologeria meccanica.

Per integrare questo innovativo sistema di regolazione, è stato necessario aggiungere un livello meccanico supplementare, composto da circa 40 elementi progettati appositamente per gestire le varie informazioni del calendario. Il funzionamento ricorda quello di un cambio manuale automobilistico: ogni posizione della corona attiva un diverso “ingranaggio” della complicazione.

In posizione 0 si può caricare il movimento. Passando alla posizione 1, ruotando la corona in senso orario si regola la data, mentre in senso antiorario si interviene sul mese, inclusa l’indicazione dell’anno bisestile. In posizione 2 si regola l’ora, comprensiva dell’indicazione su 24 ore. Ma la vera chicca arriva rientrando alla posizione intermedia tra la 1 e la 2: qui entra in gioco una leva intelligente che, invece di riportare al punto di partenza, attiva un diverso sistema di ruote per correggere il giorno della settimana (in senso orario) e le fasi lunari (in senso antiorario).

Caratteristiche dell’Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo Automatico

Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo automatico

Per riassumere le caratteristiche principali di questo calendario perpetuo firmato Audemars Piguet, partiamo dalla cassa: realizzata in acciaio, misura 41 mm di diametro con uno spessore contenuto in appena 9,5 mm. È impermeabile fino a 5 atmosfere e rifinita con una satinatura longitudinale, impreziosita da angoli bisellati e lucidati che restituiscono un gioco di luce davvero elegante al polso.

Passando al quadrante, il blu profondo si anima grazie al classico motivo Grande Tapisserie, cifra stilistica inconfondibile della maison. I tre contatori sono stati completamente ripensati, sia nella disposizione che nella leggibilità delle informazioni, per garantire una consultazione più immediata. Un dettaglio raffinato è rappresentato dalle fasi lunari, dove il nome Audemars Piguet è riportato in maiuscoletto, a distinguere questo modello da quello celebrativo per il 150° anniversario, che lo propone invece in corsivo.

Audemars Piguet Royal Oak Calendario Perpetuo automatico

Sul fondello, protetto da un vetro zaffiro antiriflesso, è possibile ammirare la nuova meccanica in tutta la sua bellezza. Il cuore dell’orologio è il Calibro 7138, un movimento automatico ultra-piatto composto da ben 422 elementi e 41 rubini, progettato per integrare in modo armonioso la complicazione del calendario perpetuo; il movimento batte a 28.800 alternanze/ora, garantendo precisione e affidabilità.

Spicca la massa oscillante scheletrata in oro, che aggiunge un tocco di pregio e profondità visiva. Una vera opera d’arte meccanica, costruita con la solita cura maniacale che ci si aspetta da Audemars Piguet.

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