Calibro 3135 Rolex vs Rolex 3131

Il calibro 3135 Rolex è senza dubbio uno dei movimenti più importanti realizzati dalla Rolex e in assoluto uno dei più prodotti di tutta l’orologeria di alto livello.

Andiamo a scoprirlo e confrontiamolo con il calibro 3131 della Rolex.

Calibro 3135 Rolex

Calibro Rolex 3135
Calibro 3135 Rolex

Si tratta di un meccanico a carica automatica di manifattura Rolex

Il diametro è di 28,50 mm e lo spessore di 6,00 mm.

Presenta 31 rubini, un bilanciere a quattro bracci in Glucydur con sistema di regolazione inerziale Microstella e 28.800 alternanze/ora.

La spirale Parachrom presenta curva Breguet e il sistema antichoc è di tipo Kif.

3135 Rolex
3135 Rolex

Il sistema di carica è di tipo automatico bidirezionale Perpetual della Rolex, il rotore è montato su cuscinetti a sfera e presenta invertitori in alluminio con trattamento PTFE (Teflon, dal caratteristico colore rosso) per la lubrificazione.

La riserva di carica è di 48 ore con calendario ad aggiornamento istantaneo.

I ponti rodiati e smussati, sono realizzati con finitura a perlage (colimaconnage) e viti lucidate.

Il movimento è realizzato con certificato ufficiale di cronometro COSC.

I calibri derivati sono i seguenti: 3130, 3131, 3155, 3185 e 3186.

Calibro 3131 Rolex

Calibro 3186 Rolex
Calibro 3131 Rolex

Il calibro 3131, utilizzato per il recente Milgauss, realizzato a partire dal 2007, differisce dal 3135 per alcuni particolari: non ha il datario ed è protetto ai campi magnetici da una gabbia di Faraday avvitata direttamente sul movimento.

L’Explorer e il GMT-Master II (Ref. 16570, 16710, 16713, 16718) montano un calibro 3185 (in produzione dal 1988) che differisce dal calibro base 3135 esclusivamente per il secondo fuso orario.

Questo movimento nel 2007 si è evoluto nel calibro 3186 e fu utilizzato per il GMT Master II (ora montano il calibro 3285).

La differenza sostanziale è che ha uno spessore che passa da 6,4 mm a 6,8 mm, in quanto è stato leggermente modificata la posizione del treno delle ore, in maniera tale da eliminare alcuni fastidiosi problemi che si potevano verificare quando si modificava il secondo fuso orario.

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