Napoli ha ospitato, nella splendida cornice di Villa Pignatelli, la quinta edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie 2025, un evento che celebra l’eccellenza delle produzioni televisive italiane. Tra i protagonisti della serata, accanto ai grandi nomi del cinema e della serialità italiana, spicca la presenza di Hamilton, sponsor ufficiale dell’evento. Per un brand come Hamilton, il legame con il mondo del cinema non è una semplice collaborazione commerciale, ma una vera e propria storia d’amore che si rinnova da oltre 90 anni. Dal 1932, anno in cui apparve per la prima volta sul grande schermo nel film Shanghai Express con Marlene Dietrich, Hamilton ha saputo ritagliarsi un ruolo unico nel panorama cinematografico internazionale, diventando il punto di riferimento per registi e scenografi nella scelta degli orologi di scena.
La presenza del brand ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2025 non rappresenta solo un’operazione di visibilità, ma sottolinea ancora una volta quanto l’orologeria e il cinema siano due mondi capaci di fondersi in modo naturale, unendo precisione, design e narrazione visiva. La scelta di affiancare una manifestazione di questo calibro conferma l’impegno costante del brand nel sostenere la settima arte e celebrare l’importanza che il tempo — e chi lo misura — ricopre all’interno di ogni grande racconto.
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Villa Pignatelli: una serata di stelle tra grandi premi e protagonisti del cinema italiano
La serata dei Nastri d’Argento Grandi Serie 2025 si è svolta in un contesto unico e suggestivo: Villa Pignatelli, una delle location più eleganti e ricche di storia di Napoli, perfetta cornice per un evento che celebra l’eccellenza artistica italiana. L’atmosfera, impreziosita dalla presenza di numerosi volti noti, ha reso l’evento ancora più memorabile.
Tra gli ospiti, hanno sfilato attori del calibro di Salvatore Esposito, Filippo Timi — premiato per la sua intensa interpretazione nella serie Dostoevskij —, Kim Rossi Stuart, Alessandro Gassmann e Massimiliano Gallo, testimoniando l’altissimo livello artistico che ha caratterizzato questa edizione.
Nel corso della serata sono stati assegnati premi prestigiosi a molte delle migliori produzioni seriali italiane dell’ultimo anno. M – Il Figlio del Secolo, diretto da Joe Wright e prodotto da Sky e Fremantle, si è aggiudicato il titolo di Serie dell’Anno, con Luca Marinelli premiato come uno degli interpreti più iconici della stagione per il suo ruolo di Benito Mussolini.
L’Arte della Gioia di Valeria Golino ha trionfato nella categoria Miglior Serie Drama, mentre Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883 ha conquistato il premio come Miglior Serie Commedia.
A questi si sono aggiunti numerosi riconoscimenti speciali che hanno premiato non solo la qualità tecnica e narrativa delle serie, ma anche l’originalità e il coraggio di un’industria seriale italiana sempre più internazionale e competitiva.
Hamilton e il cinema: oltre 500 film, il tempo diventa parte della narrazione
Quando si parla di orologi nel cinema, il nome di Hamilton emerge sempre come punto di riferimento assoluto. La maison svizzero-americana vanta un legame con la settima arte che va ben oltre la semplice fornitura di orologi da indossare sul set: Hamilton è diventata negli anni un vero e proprio partner creativo per i registi, i costumisti e i direttori artistici di Hollywood e non solo.
La storia nel cinema inizia nel lontano 1932 con Shanghai Express, ma da allora il marchio ha costruito un vero e proprio archivio cinematografico con oltre 500 apparizioni in produzioni di ogni genere. Questa longevità non è frutto del caso, ma il risultato di una capacità unica di integrare design, tecnologia e storytelling. Ogni orologio scelto per il set non è un semplice accessorio, bensì un elemento narrativo che contribuisce a definire l’identità del personaggio e a rafforzare l’autenticità della scena.
Il contributo del brand è stato fondamentale in produzioni iconiche come Interstellar, dove l’orologio “Murph” non solo ha avuto un ruolo centrale nella trama, ma è diventato un simbolo emozionale dell’intero film. Lo stesso vale per Tenet di Christopher Nolan, dove il design e la funzionalità dell’orologio sono stati adattati a esigenze narrative complesse legate al concetto di inversione temporale.
Ma l’elenco è ancora più vasto e impressionante: 2001: Odissea nello Spazio, Men in Black, Spider-Man: Homecoming, The Avengers, Pearl Harbor, Independence Day, The Martian, Dune: Part Two, Oppenheimer — sono solo alcuni dei titoli in cui Hamilton ha lasciato la sua impronta, spesso realizzando modelli personalizzati in collaborazione diretta con i reparti di produzione.
Grazie al suo laboratorio interno di progettazione, l’Hamilton Design Lab, il brand è in grado di creare veri e propri “prop watches” su misura per le necessità di ogni film, tenendo conto non solo del periodo storico rappresentato ma anche della personalità dei protagonisti e della coerenza visiva complessiva. Questa capacità consulenziale ha reso l’azienda non un semplice fornitore, ma un partner creativo imprescindibile per molte produzioni.
L’attenzione maniacale per i dettagli tecnici, la versatilità estetica delle sue collezioni e la capacità di raccontare storie attraverso gli orologi fanno di Hamilton un marchio unico, capace di coniugare la precisione orologiera svizzera con la forza narrativa del cinema internazionale.
Il futuro: dove orologeria e cinema continuano a scrivere storie insieme
Lungo il filo del tempo, la collaborazione tra il mondo dell’orologeria e la settima arte appare destinata a proseguire con la stessa forza che ha caratterizzato questi primi novant’anni di storia comune. In un’epoca in cui il dettaglio visivo ha un peso sempre maggiore nella costruzione delle atmosfere cinematografiche, il contributo tecnico, estetico e creativo di chi produce segnatempo capaci di raccontare una storia diventa sempre più centrale.
La capacità di trasformare un orologio in un simbolo narrativo, capace di evocare emozioni e sottolineare passaggi chiave nelle sceneggiature, ha reso questo marchio una presenza insostituibile in molte delle più importanti produzioni cinematografiche internazionali. È proprio questa sensibilità, unita al rigore tecnico dell’orologeria svizzera, che lascia intravedere un futuro dove questa sinergia continuerà a produrre oggetti non solo belli da indossare, ma fondamentali per raccontare storie.
Ringrazio sentitamente l’azienda per l’invito a partecipare a un evento di così alto profilo, perfettamente organizzato nella splendida cornice di Villa Pignatelli. Un’occasione che mi ha permesso ancora una volta di toccare con mano quanto l’universo dell’orologeria possa dialogare con mondi apparentemente distanti, unendoli attraverso la forza universale del tempo.