Quando si parla di cronometraggio legato all’aviazione, pochi nomi riescono a raccontare una tradizione così solida e affascinante come Longines. Il suo archivio è un vero tesoro per gli appassionati, con riferimenti storici del calibro di Weems, Lindbergh e Majetek, che rappresentano solo una piccola parte dell’eredità del marchio. Tra i tanti traguardi raggiunti, spicca un primato poco noto ma straordinario: Longines è stata la prima a realizzare un orologio da polso con funzione GMT. Era il 1925 quando debuttava lo Zulu Time originale, con la sua caratteristica cassa squadrata.
Oggi, a distanza di un secolo, il brand celebra questa pietra miliare guardando avanti con la collezione Spirit Zulu Time, una linea che incarna eleganza contemporanea e spirito pionieristico. Invece di ricalcare in chiave nostalgica il modello del 1925, Longines ha scelto un’evoluzione raffinata: la versione bicolore dello Spirit Zulu Time unisce un design sportivo ma equilibrato a preziosi dettagli in oro rosa, rendendola – almeno a mio avviso – la più affascinante interpretazione vista finora. Le proporzioni armoniche e il calibro di alto livello sono esaltati da finiture uniche, perfettamente integrate nel suo DNA moderno.
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Recensione del Longines Spirit Zulu Time 1925
La linea Longines Spirit Zulu Time ha fatto il suo debutto nel 2022, e da allora ha continuato a crescere, arricchendosi di varianti in termini di dimensioni, materiali e palette cromatiche. Con l’arrivo dello Spirit Zulu 1925, la collezione si amplia ancora, mantenendo però lo stesso equilibrio tra tecnica ed eleganza. In questo caso ritroviamo la cassa in acciaio da 39 mm, una misura che apprezzo particolarmente per la sua indossabilità, già collaudata nei modelli precedenti.
Il profilo della lunetta girevole bidirezionale è stato progettato con grande cura: spicca l’inserto in oro rosa 18 carati, inciso con una scala delle 24 ore, un dettaglio che impreziosisce l’insieme senza risultare eccessivo. Il bordo finemente zigrinato offre un’ottima presa, mentre la rotazione si gestisce con precisione, trasmettendo un buon senso di controllo e resistenza: difficile sbagliarsi o farla muovere accidentalmente.
La finitura della cassa è principalmente satinata, ma i biselli lucidi aggiungono quel contrasto sofisticato che trovo molto riuscito. Il vetro zaffiro, presente sia sul fronte che sul fondello, garantisce protezione e trasparenza. Infine, la corona a vite assicura un’impermeabilità fino a 100 metri: più che adeguata per chi, come me, non rinuncia a indossare il proprio orologio nemmeno durante una nuotata o sotto un acquazzone improvviso.
Il quadrante nero opaco cattura subito lo sguardo per il suo equilibrio tra sobrietà e dettagli curati. Gli indici applicati risaltano con eleganza, mentre la minuteria dorata lungo il bordo esterno aggiunge un tocco caldo e raffinato. Trovo interessante come gli indici a diamante incassati facciano da ponte visivo tra questi due elementi, creando una piacevole continuità. A ore 6, invece, si apre la finestra per la data, ben integrata nel design generale senza risultare invasiva.
Le lancette delle ore e dei minuti, con la loro classica forma a spada, sono affiancate da una lancetta dei secondi sottile, ma dinamica, con una punta a freccia. La vera protagonista, però, è la lancetta GMT: si distingue per la sua ampia punta triangolare e il gambo nero, facilmente leggibile e perfettamente funzionale. Tutti gli elementi, comprese le lancette e gli indici, sono dotati di inserti in Super-LumiNova, garanzia di leggibilità anche al buio.
Il quadrante è rifinito con una serie di dettagli che raccontano l’identità del modello: il logo con la clessidra alata, le scritte “Zulu Time” e “Chronometer” nella parte bassa e, immancabili, le cinque stelle applicate, simbolo della qualità cronometrica secondo la tradizione Longines. Ogni componente è pensato per unire estetica e funzionalità in un equilibrio che, personalmente, trovo riuscito.
Anche in questa nuova edizione del Longines Spirit Zulu Time 1925, la casa ha scelto di affidarsi al collaudato calibro automatico L844.4 con funzione GMT. Lo conosco già bene dalle versioni precedenti, ma vale la pena sottolineare ancora una volta un aspetto fondamentale: si tratta di un Flyer GMT, ovvero un movimento che permette di regolare la lancetta delle ore locali a scatti di un’ora tramite la corona, senza interferire con la lancetta GMT, che continua a indicare l’ora di casa. Una soluzione estremamente pratica quando si cambia fuso orario: arrivi a destinazione, regoli l’ora locale al volo e sei subito pronto, senza dover fare calcoli mentali.
Anche se non parliamo di un movimento di manifattura in senso stretto, l’L844.4 viene realizzato in esclusiva per Longines da ETA, altra colonna del Gruppo Swatch. E devo dire che, per la fascia di prezzo, si comporta benissimo: certificazione COSC, spirale in silicio antimagnetica e una riserva di carica decisamente generosa da 72 ore, il tutto con una frequenza di 25.200 alternanze/ora.
A differenza delle versioni standard dello Zulu Time, qui il movimento è a vista, ed è un piacere soffermarsi sui dettagli. Niente Côte de Genève, ma una decorazione a perlage ampio e luminoso su ponti e bilanciere, che crea un effetto visivo più dinamico. E poi c’è il rotore in PVD oro rosa, con quella mappa del mondo in rilievo e finitura arabescata che cattura subito l’occhio. Un dettaglio che, personalmente, trovo affascinante e ben collegato al tema del viaggio: il richiamo alla lunetta e al quadrante è chiaro, ma è soprattutto quel mappamondo inciso a rendere il tutto più evocativo. Mi chiedo spesso perché non venga utilizzato più spesso nei movimenti GMT.
L’orologio arriva accompagnato da un cinturino nero in stile NATO, completato da una classica fibbia ad ardiglione, oltre a un bracciale in acciaio inox con tre maglie, che si distingue per il pratico sistema di sgancio rapido a pulsante: un dettaglio utilissimo per chi, come me, ama cambiare look all’orologio con una certa frequenza. Le maglie, prevalentemente satinate e leggermente arcuate per garantire comfort, presentano eleganti dettagli lucidi sui bordi interni, creando giochi di luce davvero piacevoli al polso. Anche la chiusura è degna di nota: il logo Longines inciso con grande precisione e gli smussi lucidi regalano una sensazione di qualità e cura nei dettagli. Nel complesso, lo stile del bracciale è quello tipico, sportivo ma versatile, capace di adattarsi praticamente a ogni situazione. Unica nota che personalmente ritengo migliorabile sono le maglie terminali maschio, una caratteristica già presente nelle versioni precedenti e che potrebbe limitare leggermente la vestibilità su polsi più piccoli.
Questo modello è disponibile a un prezzo di listino di 4.550 euro. Mi piace pensare che, proprio mentre celebriamo il centenario del primo orologio GMT da polso, Longines confermi ancora una volta la sua passione per una complicazione che ha contribuito in modo significativo alla storia dell’orologeria moderna.
Lo Spirit Zulu Time 1925 non è la classica edizione commemorativa nostalgica: piuttosto, è una reinterpretazione raffinata e contemporanea di una delle linee più amate della maison. E devo ammettere che il risultato finale mi convince davvero molto. Questo nuovo modello è già disponibile presso i rivenditori autorizzati Longines; se desiderate ulteriori dettagli, vi suggerisco di consultare direttamente il sito ufficiale del brand.
Cento anni di storia e innovazione tra i cieli
Amo condividere curiosità con voi, soprattutto quando si tratta di storie davvero affascinanti, e in questo caso ce n’è parecchie da raccontare. Longines, quando si parla di orologeria legata al volo, è stata tra le prime a scrivere pagine importanti. Pensate che già nel 1908 aveva realizzato un orologio da tasca capace di indicare due fusi orari sullo stesso quadrante, un’idea che all’epoca era decisamente all’avanguardia. Questo concetto viene poi ripreso anche nel celebre Weems del 1930, dove le lancette si potevano regolare in modo indipendente, mostrando ancora una volta due ore diverse in contemporanea.
Nel 1931, grazie alla collaborazione con due aviatori leggendari come Clyde Pangborn e Hugh Herndon, Longines sviluppò strumenti da cockpit progettati per essere sincronizzati con i segnali orari radio: bastava premere un grande pulsante sul bordo per fermare e regolare il movimento. L’innovazione non si fermò lì: nel 1935 introdusse un orologio da aviatore con lunetta girevole interna – una novità assoluta all’epoca – e nel 1937 un cronometro da pannello con lunetta esterna rotante e indice triangolare.
Tra tutti questi modelli storici, ce n’è uno che spicca per importanza nella genealogia della collezione Spirit Zulu: lo Zulu Time del 1925. Fu il primo orologio da polso a offrire una doppia visualizzazione oraria sullo stesso quadrante. Il nome si rifà alla “Zulu Time”, ovvero l’ora del meridiano di Greenwich usata in ambito aeronautico e militare, oggi nota come GMT o UTC. Quell’orologio aveva una cassa squadrata, una doppia scala sul quadrante e una quarta lancetta centrale dedicata al secondo fuso. E proprio quel piccolo dettaglio sotto il logo Longines – la bandiera Zulu – ne è il simbolo.
Oggi, a cent’anni esatti da quell’intuizione, il nuovo Longines Spirit Zulu Time 1925 rende omaggio a quel pionieristico esemplare. E lo fa in modo attuale, perché un orologio GMT rimane ancora oggi uno strumento perfetto per chi, come me, ama viaggiare e attraversare più fusi orari senza mai perdere il senso del tempo.