Tissot PR516 Chronograph a Carica Manuale ad un prezzo competitivo

Negli anni recenti, Tissot ha fato parlare molto di se nel panorama orologiero. Grazie a creazioni come il PRX Powermatic, l'innovativo ma discusso PRX Digital e l'unicamente stravagante Sideral S, il marchio ha rafforzato la sua reputazione come sinonimo di tendenza e accessibilità. A mio avviso si è sempre stata avvertita l'assenza di un modello specificamente dedicato agli appassionati puristi dell'orologeria, quei collezionisti per i quali i meccanismi interni sono l'essenza e la tradizione è un valore imprescindibile.

Tissot PR516 Chronograph Mechanical

Nel 1965 si presentava al mondo il Tissot “PR”, acronimo che suggerisce “Particolarmente Robusto” (decisamente appropriato) o “Precisione e Resistenza” (non meno azzeccato). L’originale PR516 emergeva come un discendente diretto della serie Seastar, celebrato tanto per la sua affidabilità acquatica quanto per la sua robustezza. Tissot era però consapevole che le potenzialità di questo orologio andavano ben oltre l’ambiente marino, estendendosi con successo anche sulla terra e persino nelle competizioni automobilistiche. Fu così che nacque il PR516, che oggi si rinnova nuovamente.

Il modello PR516 del 1970 si distingueva come un capolavoro di modernità per quel tempo. Era caratterizzato da una configurazione a tre contatori, una lunetta tachimetrica, lancette che si illuminavano al buio e una solida reputazione per la sua affidabilità. Così affidabile, infatti, che Henry Bradley, una leggenda dei rally peruviani, ne portava uno e addirittura aveva inciso il suo nome sulla sua Ferrari da corsa. Ma ciò non era tutto: un celebre agente del MI6 sfoggiava lo stesso modello nel noto film del 1973, “Vivi e lascia morire”. Come ha fatto Tissot a onorare questa preziosa eredità nella rivisitazione del cronografo PR516 per l’era moderna? Con un evidente impegno per il dettaglio e un impeccabile senso estetico, sembrerebbe.

Fortunatamente, Tissot ha preso nota e ha risvegliato uno dei suoi capolavori degli anni ’70: il cronografo PR 516 con tre contatori e movimento a carica manuale. Originariamente introdotto nel 1965, il PR 516 ha costantemente rappresentato l’apice degli orologi sportivi nell’offerta di Tissot, nonostante la mancanza di un cronografo meccanico a carica manuale nella sua collezione per diversi anni. Tissot ha revitalizzato la linea PR 516, elevandone l’estetica e reintroducendo l’opzione per il movimento a carica manuale.

Tissot PR516 Chronograph

Nel 1965, Tissot introdusse il PR 516, un modello che, sorprendentemente, non somigliava in nulla all’orologio che l’azienda sta presentando oggi. Era caratterizzato da tre lancette e un distintivo cinturino forato. Il PR 516 non identifica un unico orologio, ma piuttosto una collezione che condivide un’identica filosofia. Rappresentava i modelli Particolarmente Robusti (PR) e il sedicesimo design della quinta serie (516) di Tissot in quel periodo. Una strategia di denominazione un po’ complicata, ma procediamo.

Tre anni dopo il lancio della versione con solo l’indicazione dell’ora, venne presentato il PR 516 Chronograph. Descritto da Tissot come l’ideale per “cronometrare discorsi, competizioni, calcolare produzioni o fornire l’ora precisa del giorno”, il marketing degli anni ’70 aveva certamente un suo stile unico! I modelli della serie PR 516 sono stati favoriti da una leggenda come Roger Moore, tanto sullo schermo quanto nella vita reale; era così affezionato a questi orologi da non volersi separare dal suo. Se era adeguato per James Bond, allora è più che adeguato anche per me…

Tissot PR516 Chronograph

Il Tissot PR516 presenta una cassa in acciaio dal profilo robusto e slanciato, evocativo dello stile tipico degli orologi sportivi degli anni ’70. Questa cassa si distingue per l’alternanza di finiture opache e lucide, conferendole un allure unico. Con 41 mm di diametro per 13,7 mm di spessore, si adatta perfettamente agli standard dei cronografi sportivi moderni, nonostante l’originale degli anni ’70 avesse un diametro di soli 36 mm. Pur non essendo il più sottile sul mercato, risulta più contenuto rispetto a un PRS 516 Automatic Chrono, che raggiunge i 15 mm di spessore. Le sue dimensioni considerevoli non compromettono il comfort al polso, grazie a bracciali ben proporzionati che, uniti al suo peso significativo, assicurano una presenza notevole ma piacevole durante l’intera giornata.

Preservando lo spirito del modello originale degli anni ’70, i comandi del Tissot PR516, inclusi pulsanti e corona, si fanno portavoce di un design che omaggia il retaggio vintage dell’orologio. La lunetta, arricchita da scale tachimetriche e pulsometriche incise sotto un cristallo minerale, si distingue per l’applicazione di Super-LumiNova sulla scala pulsometrica e per le indicazioni luminose sulla scala tachimetrica, assicurando così una ottimale visibilità anche in condizioni di bassa luminosità. Questo tocco di luminosità è esteso anche agli indici e alle lancette, queste ultime in stile bastone, per una leggibilità senza compromessi.

Tissot PR516 Chronograph

Protetto da un vetro zaffiro tipo “glassbox” con finitura antiriflesso, il quadrante si distingue per una chiarezza visiva eccezionale, contribuendo significativamente al suo fascino distintivo. La combinazione di colori e l’organizzazione del quadrante, dominato da un nero opaco, rendono un sentito tributo al modello da cui trae ispirazione. Si trova il contatore da 30 minuti in posizione 3, quello delle 12 ore a ore 6, e i secondi continui a ore 9. Ciascuno dei tre sub-quadranti è impreziosito da cerchi concentrici argentati, che ne esaltano l’estetica fornendo uno sfondo contrastante per le indicazioni chiaramente visibili, con le cifre elegantemente disposte all’interno degli anelli. Particolarmente evocativo è il segmento dei primi 5 minuti del contatore da 30 minuti, evidenziato in blu, in un omaggio agli anni ’70 che mirava a enfatizzare i cruciali cinque minuti precedenti il via di competizioni automobilistiche o nautiche.

Le lancette del cronografo si presentano in un accattivante arancione brillante, creando un netto contrasto che ne facilita l’identificazione; un ulteriore dettaglio funzionale è dato dalla sottile punta della lancetta dei minuti, fedele all’originale, che agevola la lettura delle divisioni minutarie situate lungo il bordo del quadrante. Un dettaglio raffinato è l’omissione del datario, che conferisce all’orologio un’estetica pulita e senza tempo.

Inaspettatamente, Tissot sceglie un approccio moderno evitando di decorare l’orologio con logo e nome del modello in stile vintage, come si vedeva sull’originale. Questa volta, il design si orienta verso la contemporaneità con l’inserimento del logo che fa riferimento all’anno 1853, un cenno alla ricca eredità storica del marchio.

movimento Tissot PR516 Chronograph

Il fondello svela i suoi segreti interni, ospitando il movimento manuale Valjoux A05.291, un piacere per gli occhi. Tissot rivela che questo particolare meccanismo cronografico, basato sul sistema a camme, è stato sviluppato esclusivamente per questo modello, evolvendo dal classico Valjoux 7753. Per il modello A05.291, il sistema di carica automatica originario è stato eliminato a favore di un ponte decorato con il distintivo logo “Tissot 1853”.

Questa personalizzazione si accompagna a una rinnovata configurazione del bariletto che estende l’autonomia dell’orologio a 68 ore, migliorando notevolmente l’esperienza d’uso complessiva e quindi un miglioramento importante per un cronografo manuale.

Tissot PR516 Chronograph

La resistenza ai campi magnetici è assicurata da un bilanciere in lega Nivachron, composta da titanio e materiali amagnetici, sviluppata dal Gruppo Swatch. L’orologio beneficia anche di una maggiore resistenza agli urti e di una stabilità rafforzata grazie all’adozione del Nivachock A, un sistema di supporto a molla per i rubini che allinea e centra il bilanciere, introdotto da Breguet nel 2006. Questo sistema non solo migliora la resistenza a shock e impatti, ma garantisce anche una precisione costante lungo tutta la durata della riserva di carica, compensando la diminuzione di ampiezza man mano che l’orologio si scarica. Tecnologie di questo livello sono tipicamente riservate a orologi in una fascia di prezzo più alta. Operando a 28.800 oscillazioni orarie, il movimento A05.291 vanta un’elevata precisione, mantenendosi entro un margine di +/- 5 secondi al giorno. Questo livello di affidabilità è il risultato di un processo di affinamento applicato anche alle varianti automatiche del Telemetro 1938.

Il Tissot PR516 Chronograph Mechanical è presentato con un bracciale in acciaio inossidabile a tre maglie, caratterizzato da un meccanismo di cambio rapido che facilita la sostituzione del cinturino. Le anse hanno una larghezza di 20 mm e il bracciale è completato da una chiusura a deployante. Sebbene non disponga di un sistema di micro-regolazione istantanea, offre tre opzioni di regolazione fine per adattarsi perfettamente al polso.

Con un costo di 1.975 euro, il Tissot PR516 Chronograph Mechanical si distingue per le sue notevoli prestazioni e un vantaggioso equilibrio tra qualità e prezzo. Fedele all’originale per design, anima e meccanismo a carica manuale, si rinnova con un’estetica contemporanea e accattivante.

Per approfondimenti, vi invito a consultare il sito tissotwatches.com.

Tissot PR516 Chronograph al quarzo

Anche se il movimento meccanico del PR 516 colpisce nel segno per gli appassionati di orologeria, Tissot ha ampliato l’offerta presentando una serie di tre PR 516 a quarzo, sfruttando lo stesso design innovativo della cassa per attrarre un pubblico più ampio. Questa versione a quarzo, leggermente più compatta con un diametro di 40 mm, utilizza il movimento G10.212 Powerdrive.

Questo conferisce al modello a quarzo una configurazione del quadrante leggermente differente rispetto alla variante meccanica. Al prezzo di 545,00 Euro sono disponibili con un quadrante in blu e due versioni con quadrante nero, una in acciaio puro e l’altra in una combinazione bicolore acciaio e oro giallo PVD, offrendo opzioni per diversi gusti e preferenze.

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