E’ una delle complicazioni più apprezzate e amate dagli appassionati e sopratutto dal pubblico maschile. Tipologia di orologio che più di ogni altra unisce design e funzione. Sintetizzando estetica, sportività o eleganza con il piacere di una meccanica sempre raffinata, in ogni sua interpretazione.
I cronografi da uomo si confermano una categoria orologiera in continua evoluzione e uno dei segmenti più vitali del settore, tanto che sono sempre di più i brand che hanno intrapreso la sfida di realizzare movimenti di manifattura. Obiettivo non semplice, considerato che il cronografo integrato è una tra le complicazioni più difficili da progettare.
Indice dei contenuti
- 1 Guida alla scelta dei migliori Cronografi uomo 2023
- 2 I migliori orologi cronografi uomo sul mercato
- 2.1 Alpina Alpiner 4 chronograph
- 2.2 Audemars Piguet Royal Oak Offshore
- 2.3 Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback: il cronografo uomo da immersione
- 2.4 Blancpain Air Command
- 2.5 Breitling Navitimer B01 Chronograph 43
- 2.6 Octo Finissimo Chrono GMT di Bulgari
- 2.7 Bulova Lunar Pilot
- 2.8 Doxa Sub 200 T. Graph
- 2.9 Eberhard & Co Tazio Nuvolari
- 2.10 Orologio cronografo Frederique Constant Flyback Chronograph Manufacture
- 2.11 Hamilton Khaki Pilot Pioneer Chronograph
- 2.12 Hamilton Intra-Matic Chronograph Chrono
- 2.13 IWC Pilot’s Watch Chronograph
- 2.14 IWC Portugieser Chronograph
- 2.15 Longines Spirit Pioneer Edition
- 2.16 Longines Record Heritage Chronograph Ref. L2.921.4.56.2
- 2.17 Lotus Connected
- 2.18 Mido Ocean Star Chronograph Special Edition
- 2.19 Omega Speedmaster: Forse il miglior cronografo?
- 2.20 Omega Speedmaster ’57
- 2.21 Omega Speedmaster Chronoscope
- 2.22 Oris Aquis Chronograph
- 2.23 Patek Philippe Cronografo 5270
- 2.24 Philip Watch Amalfi: trai i migliori cronografi economici
- 2.25 Rolex Daytona
- 2.26 Sector No Limits Adv 2500
- 2.27 Seiko Prospex Speedtimer Limited Edition
- 2.28 Seagull 1963
- 2.29 Tag Heuer Carrera Calibre Heuer 02
- 2.30 TAG Heuer Monaco Caliber 11
- 2.31 Tissot PRX Chronograph Automatic
- 2.32 Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973
- 2.33 TITONI HERITAGE BICOMPAX CHRONOGRAPH
- 2.34 Tudor Black Bay Chrono
- 2.35 Vacheron Constantin Overseas Chronograph
- 2.36 Wyler Vetta Jumbostar Chronograph 43 mm
- 2.37 Venezianico Bucintoro
- 2.38 Yema Speedgraf
- 2.39 Zenith Chronomaster Sport
- 3 Termini che avrete letto in questa guida sulle caratteristiche dei cronografi
- 4 Orologi cronografo: Significato e come funzionano
- 5 Quale cronografo comprare?
- 6 Cronografo uomo: Perché sceglierlo
- 7 Cronografo integrato o Modulare?
- 8 Storia dei Cronografi
Guida alla scelta dei migliori Cronografi uomo 2023
In questa guida alla scelta dei migliori cronografi da uomo del 2023 ho cercato di inserire quelli che sono i modelli più prestigiosi attualmente in circolazioni, quelli che non passeranno mai di moda e cronografi automatici più accessibili.
La categoria dedicata al “cronografo”, come significato della complicazione e raccolta di tutte le recensioni da me realizzate, fornisce già molte indicazioni utili, ma prima prima di avventurarci in questa lettura ritengo sia opportuno fare alcune considerazioni, in modo da avere tutte le idee chiare.
Non tutti gli orologi cronografi rientrano in una categoria, ma molti hanno una destinazione d’uso. A differenza di quanto avviene per gli orologi subacquei, non esistono criteri prestabiliti per definire un cronografo “aeronautico” o un cronografo “automobilistico”. Storicamente, però, ci sono alcuni elementi di design comuni che si sono manifestati negli orologi in base alla loro destinazione d’uso.
Queste caratteristiche sono state tenute d’occhio durante la stesura di questi elenchi, e di seguito troverete quelli che a mio avviso rispecchiano al meglio le categorie di Aviazione, Corsa, Immersione e da abito.
I migliori orologi cronografi uomo sul mercato
La nostra scelta è stata quella di mettere a confronto i cronografi più interessanti e seguiti oggi in commercio, tutti in materiali non preziosi (acciaio o titanio) e con movimento automatico. Inoltre, che siano prodotti da Case dall’indiscutibile livello qualitativo e compresi in un range di prezzo per tutte le tasche, che va da un minimo di 1.995 euro a un massimo di 31.000.
Perché solo cronografi automatici? Perché è una tipologia che ha segnato una grande investimento in ricerca da parte dell’industria dell’orologeria meccanica, in un momento in cui tutto il comparto stava soccombendo sotto la spinta del quarzo. Poi le cose sono andate diversamente per fortuna, ma la nascita del cronografo automatico è una pietra miliare della storia orologiera.
Alpina Alpiner 4 chronograph
Se Frederique Constant è specializzato in orologi di lusso accessibili con un design piuttosto classico e formale, Alpina (entrambe di proprietà di Citizen Group) è incentrata su modelli robusti e orientati allo sport – e questo dalla metà degli anni ’30 e dall’introduzione del Concetto di Alpiner 4.
La versione moderna di questa collezione è composta da semplici modelli con data e ora e, dall’inizio di quest’anno, da orologi cronografi automatici sportivi, simili a strumenti. Abbastanza grande e dal lato strumentale, l’Alpina Alpiner 4 Chronograph ha una lunetta bidirezionale piuttosto unica (e piuttosto interessante) con una lunetta 0-36 che funge da bussola a 360°.
Il quadrante è tutto incentrato sulla leggibilità, con un forte contrasto con lo sfondo blu e indici/lancette in gran parte pieni di SLN. L’impermeabilità è valutata a 100 m e all’interno della cassa è presente un cronografo automatico Sellita SW 500 (un clone del 7750). Questo cronografo bi-compax sportivo senza data è incentrato sull’avventura e viene venduto al dettaglio per 2.795 euro.
Audemars Piguet Royal Oak Offshore
Audemars Piguet dopo aver portato al debutto nel 2019 il calibro di manifattura 4401 – cronografo automatico integrato con ruota a colonne, frizione verticale, funzione flyback e autonomia di 70 ore – sull’allora inedita collezione Code 11.59 by Audemars Piguet riportato nel paragrafo precedente, lo ha adottato ora anche sul Royal Oak Offshore Cronografo di nuova generazione (in foto con cassa in titanio, lunetta, pulsanti e corona in ceramica, 42.700 euro).
Un modello evoluto anche nelle dimensioni da 43 mm, nel layout orizzontale dei contatori, nel design e nelle finiture dei dettagli così come nell’ergonomia, a vantaggio del comfort.
Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback: il cronografo uomo da immersione
La cosa più incredibile del Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback non è l’impermeabilità di 300 metri. Non è nemmeno la cassa in ceramica o il suo nome impressionantemente lungo e francese.
No, è il movimento sviluppato in-house, che oltre a possedere la funzione flyback, la ruota a colonne e la frizione verticale, batte alla velocissima velocità di 36.000 bph, una rarità per gli orologi in generale – figuriamoci per i cronografi – e Blancpain produce movimenti generalmente eccellenti.
Blancpain Air Command
Raro, e di conseguenza molto ricercato dai collezionisti, il cronografo Air Command di Blancpain rientra in un’epica e ristretta cerchia di segnatempo leggendari e misteriosi.
Oggi, dopo circa sessant’anni, la Manifattura di Le Brassus rende di nuovo disponibile questo storico cronografo. E quello che maggiormente colpisce fin dal primo sguardo è la fedeltà quasi assoluta della nuova edizione al modello originario.
SuperLumiNova® arancione che emula il materiale luminescente dell’epoca a base di radio per la ghiera in acciaio con inserto in alluminio nero lucido, per le sfere metalliche di ore e minuti di tipo Index, per la punta a freccia della lancetta dei secondi cronografici e per le cifre arabe. Altro elemento vintage, l’alto cristallo zaffiro “boxtype” che sovrasta la ghiera.
Il calibro è un automatico di manifattura F388B, movimento cronografico ad alta frequenza preciso al decimo di secondo, con innesto verticale, ruota a colonne, funzione flyback e riserva di carica di 50 ore. Attraverso il fondello a vite con oblò in zaffiro “box-type” spicca, sui ponti satinati con motivo a chiocciola, l’originale rotore in oro rosso a forma di elica.
Breitling Navitimer B01 Chronograph 43
Breitling è una manifattura che vanta una lunga storia di strumenti di cronometraggio per le strade e i cieli. Il Navitimer B01 Chronograph 43 prosegue con orgoglio questa tradizione. Progettato per i piloti fin dal 1952, il Navitimer è uno dei cronografi per eccellenza nella storia dell’orologeria.
Il Breitling Navitimer B01 Chronograph 43 presenta un’audace cassa in acciaio inossidabile di 43 mm, le cui anse scolpite lasciano spazio a un insolito bracciale con maglie angolate in diagonale o in pelle come in foto. La lunetta girevole è dentellata per facilitare la presa, mentre la scala tachimetrica si trova sotto il vetro zaffiro che copre il quadrante.
Caratterizzato da un quadrante Panda bianco e nero con un trio di contatori, il segnatempo offre anche una finestrella per la data alle 4.30. In contrasto con il bianco e il nero, una serie di riflessi rossi rende più vivace un quadrante altrimenti riservato. Il calibro automatico, alimentato dal movimento Breitling 01, offre una riserva di carica di 70 ore.
Il Breitling Navitimer B01 Chronograph 43, icona del mondo dei cronografi sportivi, è un degno compagno quotidiano e il suo prezzo di listino è di 8.500 euro.
Octo Finissimo Chrono GMT di Bulgari
Bulgari ha presentato un upgrade dell’Octo Finissimo il Chronograph GMT. Un cronografo con secondo fuso orario, appunto, e un movimento che ha segnato un nuovo traguardo nella collezione di ultrapiatti della Manifattura di Neuchâtel. Si tratta del calibro BVL 318, sottile solo 3,3 mm grazie alla costruzione integrata (cioè con le complicazioni montate direttamente all’interno del movimento di base anziché essere inserite in un modulo aggiuntivo) a dispetto della carica automatica (ma, al posto del consueto rotore centrale, adotta una massa oscillante periferica che non influisce sullo spessore totale).
Lanciato nel 2019, l’orologio nella versione di quest’anno accentua la propria vocazione sport-chic. Per il quadrante, blu soleil con contatori argenté, reso ancora più leggibile grazie al gioco dei contrasti. E per l’accresciuta impermeabilità, che ora raggiunge le 10 atmosfere e ne permette un uso più disinvolto. Un dato, quest’ultimo, su cui influisce anche la corona di carica a vite, più grande e quindi più maneggevole.
Realizzato interamente in acciaio, l’Octo Finissimo S Chronograph GMT è più performante ma mantiene comunque inalterate le proprie caratteristiche essenziali: la cassa ottagonale con la lunetta tonda, che ora misura 43 mm di diametro per 8,75 di spessore, e il bracciale rastremato, estremamente confortevole al polso. Costa 18.300 euro.
Bulova Lunar Pilot
Il Bulova Lunar Pilot è spesso definito “l’altro orologio lunare”. Perché?
Perché si tratta di una commemorazione di uno dei due soli orologi che sono stati legati agli uomini che hanno messo piede sulla luna, mentre l’Omega Speedmaster è sempre quello che riceve il maggior riconoscimento.
Il Lunar Pilot è un orologio straordinario, con un look vintage senza tempo. Bulova lo ha inoltre dotato della sua tecnologia al quarzo ad alte prestazioni (262 kHz), brevettato da Bulova, per una precisione ineguagliabile di secondi all’anno.
L’ispirazione viene dal cronografo Bulova indossato dal comandante della missione Apollo 15 nel 1971, e non sorprende che abbia anche una somiglianza con il primo orologio sulla Luna. Si tratta di un’edizione commemorativa “ufficiale” di quel cronografo originale, con dettagli del volo sulla luna sul fondello.
Per tutti gli altri modelli Bulova Lunar Pilor Cliccate qui.
Doxa Sub 200 T. Graph
Un orologio subacqueo Doxa è inconfondibile e si fa notare, anche perché questo modello in particolare tende all’arancione acceso.
E poi c’è la ghiera distintiva e le dimensioni non certo contenute. Riproponendo un modello che doveva sembrare enorme quando uscì nel 1969, il Sub 200 T.Graph mantiene la larghezza originale di 43 mm e la cassa a forma di barile.
Il bracciale con perline di riso ne accresce il fascino. È interessante notare che è alimentato da un movimento Valjoux 7734 a carica manuale nuovo di zecca, che lo rende ancora più speciale e unico.
Eberhard & Co Tazio Nuvolari
In occasione del 130° anniversario della nascita di Tazio Nuvolari, Eberhard & Co. arricchisce la collezione dedicata al grande aviatore mantovano con un inedito modello da 41 mm che unisce elementi noti e dettagli innovativi.
Sul quadrante nero con decorazione a spirale, il motivo in rilievo del classico carapace circonda le iniziali del campione, e rimangono invariate le posizioni dei due contatori cronografici 6 e 12, e la prima discesa è bianca.
Un dettaglio che non può essere trascurato è l’uso discreto del giallo sulla scala tachimetrica del rehaut, la punta della lancetta centrale della lancetta dei secondi cronografici e le cuciture sul cinturino, strizzando l’occhio al colore della maglia che Nuvolari ha sempre usato nelle corse come portafortuna da indossare. Colpiscono anche i dettagli
rosette sulla lunetta e sul fondello, che ospitano un movimento automatico basato sull’ETA-Valjoux 7750.
In alternativa vi segnalo il Eberhard & Co Tazio Nuvolari Vanderbilt Cup:
Orologio cronografo Frederique Constant Flyback Chronograph Manufacture
A meno di cinquemila euro, un movimento cronografico svizzero di manifattura non è niente male, soprattutto quando è contenuto in un pacchetto così attraente come quello presentato qui dal marchio svizzero Frederique Constant. Tuttavia, se al cronografo si aggiunge la complicata funzione flyback, non c’è nulla con cui confrontarlo al suo prezzo.
Un numero di componenti non elevato per un cronografo flyback dalla struttura meno complessa rispetto a un crono tradizionale, con ruota a stella e non a colonne e uno spessore ridotto: il calibro automatico FC-760 presenta un modulo flyback composto da soli 96 componenti (su un totale di 233 per l’intero movimento).
Premendo il pulsante al 4 è possibile disinnestare il movimento dal cronografo e azzerare quest’ultimo. Una volta rilasciato il pulsante, il movimento e il cronografo si innestano di nuovo, e quest’ultimo può ripartire. Con cassa in acciaio placcata oro rosa, per la prima volta questo modello presenta contatori di un colore diverso rispetto al quadrante, a vantaggio di un’estetica più sportiva.
Con un fascino sottilmente rétro e un tocco di sportività (in particolare nella versione con quadrante a panda rovesciato), il Flyback Manufacture offre un valore enorme in un orologio che si presta a essere indossato quotidianamente o in modo elegante.
Hamilton Khaki Pilot Pioneer Chronograph
Hamilton è un marchio con un forte background, in particolare nel campo degli orologi militari. Pensa a Hacked, W10 o Model 23… L’ultimo orologio a fare affidamento su questi codici classici è il cronografo di questo pilota, l’Hamilton Khaki Pilot Pioneer Chronograph, modellato direttamente sul cronografo degli anni ’70 emesso dalla RAF noto come Fab Four.
Il look è semplicemente fantastico, con questa originale cassa asimmetrica in acciaio spazzolato sormontata da un vetro zaffiro ultra bombato. Un vero orologio senza fronzoli, con una comoda impermeabilità di 100 m.
Il quadrante è altrettanto fedele e utilitaristico, con una base nera opaca ed elementi luminosi più grandi. E senza data, ovviamente. All’interno c’è il calibro H-51-Si, una versione a carica manuale dell’ETA 7753 con molte interessanti modifiche. Per lo più, è dotato di una spirale in silicio antimagnetico e ha una riserva di carica estesa di 60 ore. E a 1.995 euro, è davvero un orologio che offre molto per i soldi.
Hamilton Intra-Matic Chronograph Chrono
L’Intra-Matic, è un orologio di nuovissima generazione, lanciato nel 2017 ma dal design rétro.
Per l’Hamilton Intra-Matic Auto Chrono ammetto che ho un debole, sopratutto per la Referenza Panda qui alto, dal design vintage e intramontabile.
La linea presenta altri 2 modelli dal quadrature blu e nero:
Movimento Cronografico automatico con calibro H-31 (su base Valjoux 7750) con la molla principale è stata migliorata per aumentare una riserva di carica di 60 ore, cassa da 40 mm di diametro e impermeabilità fino a 100 metri.
Vi consiglio anche di prendere in considerazione il nuovo Chrono Meccanico di Hamilton, davvero molto interessante, soprattutto per chi ama i meccanici.
Hamilton introduce un nuovo orologio nella piega a carica manuale: il nuovo Intra-Matic Chronograph H.Questo è un cronografo meccanico di ispirazione vintage che espande l’offerta meccanica del marchio e lo fa con un po ‘di brio degli anni ’60.
Un cronografo sportivo a carica manuale è, per molti versi, l’ orologio per eccellenza e c’è molto da amare in questo nuovo modello.
E’ dotato di un quadrante a contrasto (“panda” in bianco e “panda inverso” in nero) che aiuta con la leggibilità. In entrambi i colori, il quadrante è opaco che funziona bene contro i quadranti sussidiari a cerchi concentrici.
E tutto questo è racchiuso in una gradita cassa da 40 mm.
IWC Pilot’s Watch Chronograph
L’IWC Pilot’s Chronograph, che ricorda sia gli iconici orologi da pilota della serie Mark sia una serie di cronografi realizzati dal marchio negli anni ’90, si inserisce perfettamente nella linea aeronautica del marchio.
Il quadrante presenta l’inconfondibile design “Fliger” dei suoi predecessori e una buona dose di lume su lancette e numeri.
L’orologio è animato da un movimento automatico IWC 69385, dotato di ruota a colonne per una fluida articolazione del cronografo.
IWC Portugieser Chronograph
Lanciato nel 1993, non nasceva però in versione cronografo. Il crono arriverà un anno dopo, seguendo lo stesso stile semplice ed equilibrato di un orologio nato allora con una cassa coraggiosamente grande.
Ovviamente non potevo non inserite il Portugieser Chronograph, linea IWC introdotta negli anni ’90.
I modelli più recenti includono i movimenti 69000 della famiglia IWC realizzati in House e questa referenza in alto ha un bellissimo quadrante argentato con numeri applicati e lancette blu per una ottima leggibilità.
Il movimento è il calibro 69355 di manifattura è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro. L’efficiente sistema bidirezionale di carica automatica a cricchetti (ex brevetto Seiko) accumula in poco tempo una riserva di carica di 46 ore.
Questa versione non presenta il totalizzatore delle ore né la data. Un valore aggiunto per l’orologio, che dall’anno scorso ha definitivamente abbandonato il vecchio movimento basato sul Valjoux 7750.
Movimento: IWC 69355 automatico
Diametro cassa: 41 mm
Impermeabilità: 30 m
Longines Spirit Pioneer Edition
Per questa quarta alternativa, troviamo un cronografo di altissimo livello in termini di qualità percepita, contenuto orologiero e prestigio.
Il Longines Spirit, l’ultima collezione del marchio con uno stile ispirato ai piloti retrò, includeva già dalla sua introduzione un cronografo automatico in acciaio. Ma quest’anno, la clessidra alata arriva con un nuovo modello che ha alcuni trucchi sotto la manica, la Pioneer Edition.
Prima di tutto, è ancora più robusto di prima, ma anche molto più comodo. La cassa piuttosto grande e spessa è ora realizzata in titanio grado 5, il che la rende molto più leggera. Inoltre, non c’è più la funzione data e quindi nessun pulsante a ore 10. Poi arriva il quadrante, che è un po’ polarizzante – beh, a me personalmente piace – con i suoi indici e le lancette verde neon… All’interno, la base Valjoux è stata pesantemente trasformata con ora una ruota a colonne, una riserva di carica di 66 ore e una spirale in silicone.
Ed è anche certificato COSC. Quindi sicuramente arriva a 4.070 euro, ma c’è anche molto da offrire in questo pacchetto.
Longines Record Heritage Chronograph Ref. L2.921.4.56.2
In occasione del 190° anniversario dell’orologio, Longines aggiunge per la prima volta alla collezione Record un cronografo dall’affascinante estetica vintage, l’esempio più esemplificativo del suo innegabile classicismo. Misura 40mm di diametro, la misura perfetta per polsi sia maschili che femminili, la cassa in acciaio inossidabile ha una lunetta lucida e leggermente smussata, con quadrante nero opaco dove risaltano numerosi dettagli in oro.
Tra questi, la scala tachimetrica sul rehaut, le sottili lancette a forma di foglia, gli indici geometrici delle ore alternati a numeri arabi, la lancetta dei secondi continui e la lancetta dei minuti del cronografo si trovano rispettivamente alle 3 e alle 9. Disponibile con cinturino in pelle marrone con cuciture beige o bracciale in acciaio inossidabile, è dotato di un movimento automatico L895 certificato Cosc con spirale in silicio.
Lotus Connected
L’eleganza di un analogico, intelligenza e prestazioni da laboratorio.
Aver tutto sotto controllo. Filtrare e selezionare le notifiche in entrata. Rimanere in contatto con solo ciò che è strettamente necessario. Un nuovo alleato si manifesta al polso dell’uomo contemporaneo. Si chiama Lotus Connected, collezione di ben 31 modelli fiore all’occhiello di Festina Group, azienda leader in molti mercati strategici da oltre 30 anni.
Il nuovo oggetto del desiderio ha design minimal, cinturini in acciaio, maglia Milano o pelle e un’app mobile che permette di gestire le funzioni dell’orologio adattandole alle proprie necessità e sfruttare al massimo le potenzialità del dispositivo.
Lotus Connected consente di filtrare le notifiche e lanciare un’azione IFTTT per automatizzare azioni quotidiane, come aprire il cancello o accendere le luci di casa.
Mido Ocean Star Chronograph Special Edition
Un cronografo chiamato ad andare per mare, o a operare in situazioni di potenziale criticità, deve essere necessariamente tutelato da accorgimenti tecnici atti a preservarne tenuta stagna e integrità.
Così, partire dalla base strutturale e concettuale di un buon diver può rappresentare spesso un’ottima soluzione per raggiungere lo scopo con sicuro successo. Non è allora un caso che Mido abbia perfezionato il suo ultimo crono proprio all’interno della collezione Ocean Star, dal 1944 abilitata a performare sopra e sotto la superficie del mare.
La cassa, impermeabile fino a 20 atmosfere, è in acciaio con rivestimento in Pvd nero, un trattamento superficiale comportante un riporto metallico che, oltre a dare il proprio contributo sul fronte estetico, ne eleva la durezza e dunque la resistenza. I pulsanti cronografici dal canto loro sono invece dotati di sistema a vite per scongiurare un’involontaria attivazione sott’acqua. Una scala tachimetrica espressa in nodi sul rehaut consente infine di calcolare la velocità in navigazione. Con doppio cinturino, in tessuto tecnico (nella foto) e in caucciù.
Omega Speedmaster: Forse il miglior cronografo?
Prodotto per la prima volta nel 1957, l’Omega Speedmaster si preannunciò fin da subito come un cronografo assolutamente rivoluzionario. Oggi può vantare una storia pari a pochi altri: al polso di Buzz Aldrin, nella storica passeggiata sulla Luna del 1969, divenne da allora il Moonwatch di Omega.
Lo Speedmaster Professional che si può acquistare oggi è quasi identico a quello indossato sulla luna nel 1969: ha la stessa forma e dimensione della cassa, lo stesso design del quadrante, persino quasi lo stesso movimento. E questo va bene. Lo Speedmaster degli anni ’60 è stato costruito per soddisfare gli standard incredibilmente severi della NASA e il suo status iconico di primo orologio sulla luna lo rende un must per ogni serio collezionista di orologi.
I puristi ovviamente potranno optare per lo Speedmaster Professional, quasi identico a quello indossato sulla luna nel 1969, con vetro in esalite. Il calibro utilizzato è il movimento a carica manuale Omega 1861, diametro cassa da 42mm, impermeabile fino a 50 m e in vendita anche con il vetro Zaffiro. Prezzo di partenza 7.200 euro.
Tra le numerosissime varianti prodotte, che lo confermano come uno dei classici della produzione moderna, la versione celebrativa del 50° anniversario della storica missione Apollo XI, in edizione limitata a 6.969 pezzi, ha la cassa in acciaio e la lunetta in oro Moonshine, una nuova lega di Omega dal colore più tenue rispetto al tradizionale oro giallo, in grado di offrire una maggiore resistenza allo scolorimento nel tempo. Sul contatore al 9 è raffigurata l’immagine di Buzz Aldrin mentre scende dalla scaletta sulla superficie lunare, incisa a laser sull’oro Moonshine annerito. Movimento manuale Master Co-Axial 3861, con scappamento Co-Axial.
Omega Speedmaster ’57
Lo Speedmaster non è solo un orologio. Non c’è solo il Moonwatch da scoprire. Il classico modello Professional ha sicuramente un grande fascino, ma anche il nuovo Speedmaster 57.
Più piccolo, più sottile, ora a carica manuale e con un grande fascino vintage, Omega ha rinnovato drasticamente questa sotto-collezione per creare un orologio davvero attraente. Con un diametro di 40,5 mm, l’orologio è un omaggio diretto al primo Speedmaster, con le sue anse diritte e la lunetta in acciaio spazzolato. Anche lo stile è più nitido.
Il quadrante, invece, è più moderno con i suoi colori ben scelti (il modello blu qui funziona davvero bene), la sua disposizione bicompax e la data. L’orologio, più orientato alla quotidianità, è ora animato da un movimento Master Chronometer a carica manuale, il Calibro 9906, ovvero un sistema cronografico con ruota a colonne e frizione verticale, una disposizione a doppio bariletto utilizzata per fornire una coppia stabile con una riserva di carica di 60 ore e una frequenza di 4 Hz per fornire un’indicazione precisa dei secondi trascorsi.
Anche la lancetta centrale Broad Arrow rodiata simboleggia il passato, la lunetta spazzolata presenta una scala tachimetrica lucida e il fondello piatto in vetro zaffiro con trattamento interno antiriflesso presenta l’incisione Speedmaster ’57.
Omega Speedmaster Chronoscope
Rende omaggio ai cronografi Omega degli anni ’40, lo Speedmaster Chronoscope. Il richiamo è tutto sul quadrante, che sfoggia lancette a foglia e ben tre scale di calcolo concentriche: tachimetrica (a spirale), telemetrica e pulsometrica. Sempre sul quadrante, i due contatori supplementari sono dedicati rispettivamente alle indicazioni di ore e minuti crono (contatore al 3) e dei secondi continui (al 9); i secondi cronografici sono indicati dalla sfera sottile al centro.
Ad animare l’orologio è il calibro manuale Omega 9908. Lo Speedmaster Chronoscope è certificato Master Chronometer e offre una riserva di marcia di 60 ore. Con cassa da 43 mm in acciaio con cinturino blu, è disponibile in altri sei allestimenti, compreso un modello in Bronze Gold.
Oris Aquis Chronograph
L’Oris Aquis Chronograph è molto interessante con un diametro di 45,5 mm e una profondità di 500 metri. La robusta cassa contiene un Sellita SW500 (più o meno un Valjoux 7750) ed è caratterizzata da una ghiera girevole nera.
Il quadrante sfumato da nero a blu è davvero bello da vedere e aggiunge un po di classe alla sportività generale.
- Movimento: Oris 774 automatico (base Sellita SW-500)
- Diametro cassa: 45,5 mm
- Resistenza all’acqua: 500 m
Patek Philippe Cronografo 5270
Erede diretto del Patek Philippe Cronografo 5172G , possiamo dire che la referenza 5270 di Patek Philippe non sia di per sé un nuovo orologio, il marchio ha deciso quest’anno di rinnovare la maggior parte degli elementi del quadrante, dando vita a questo modello in platino e verde, piuttosto sorprendente ma estremamente attraente.
Innanzitutto, il 5270 è uno degli orologi più classici e importanti della collezione, discendente diretto della referenza 1518, il primo cronografo con calendario perpetuo della storia. In secondo luogo, quest’anno è diventato ancora più attraente grazie a un nuovo layout del quadrante, molto più pulito, e a una nuova combinazione di colori. In contrasto con la tonalità fredda della cassa in platino, il nuovo quadrante verde è audace, colorato e molto particolare, con una laccatura lucida, un effetto nero-gradiente alla periferia e tracce e stampe in bianco puro molto contrastanti. Il risultato non è certo il più discreto e il più tradizionale, ma è un orologio che crea emozioni.
All’interno, nessun cambiamento, in quanto ritroviamo il calibro di alta gamma CH 29-535 PS Q. La disponibilità e il prezzo, tuttavia, rimangono piuttosto discutibili.
Philip Watch Amalfi: trai i migliori cronografi economici
Una limited edition di 99 pezzi dedicata al mare. È la collezione Amalfi di Philip Watch, il brand di orologeria Swiss made fondato nel 1858 che dedica alla vela un orologio impermeabile fino a 100 m (in foto, € 1.790). Caratterizzato da un movimento automatico, ha un quadrante con dettagli silver, la cassa con vetro anti riflesso e il cinturino in acciaio.
È previsto uno speciale box con all’interno l’alternativa in silicone soft touch con inserto in kevlar (tipico materiale delle vele), oltre a un paio di guanti e sfila anse.
La casa ha inoltre lanciato gli stessi modelli Chrono a Quarzo con un prezzo molto più accessibile. Di seguito qualche esempio:
Rolex Daytona
In questa selezione non potevano mancare alcuni dei cronografi che hanno segnato la storia di questa tipologia. Proprio come il Rolex Daytona, sempre sulla cresta dell’onda, che continua ad essere, nella sua versione in acciaio, uno degli orologi più difficili da acquistare, e questo non solo in Italia.
Nato negli anni Sessanta come cronografo sportivo a carica manuale, solo negli anni Ottanta è passato alla carica automatica, nello stesso istante in cui si trasformava da orologio a status symbol. Il nome Daytona deriva da una delle più importanti gare automobilistiche che si svolgevano sul celebre circuito ad anello americano (il nome Daytona apparve per la prima volta sul quadrante nel 1965), sponsorizzata in quegli anni da Rolex, e sembra che questo cronografo fosse uno dei premi per i partecipanti.
Il Daytona è uno degli orologi Rolex più richiesti in assoluto e gode del riconoscimento mondiale di collezionisti. Per acquistalo nuovo le liste di attesa di solito sono molto lunghe.
E’ un segnatempo che non necessita di presentazioni, anche perché il Rolex Daytona appartenuto a Paul Newman è stato battuto all’asta per 15 Milioni di euro.
Il Cosmograph Daytona di Rolex in acciaio, con lunetta Cerachrom monoblocco in ceramica nera presenta il calibro 4130 di manifattura, che equipaggia il Daytona dall’inizio del nuovo millennio. Da allora aggiornato negli anni con le evoluzioni tecniche del marchio, sarà ancora utilizzato su tutte le successive versioni del Daytona.
Il prezzo di listino dei due Daytona che vedete in alto è di 12.600 euro e rappresenta il costo più basso.
- Vi coniglio di leggere: I cronografi Rolex prima del Daytona
Sector No Limits Adv 2500
Nell’industria del tempo la qualità è la risultante naturale dell’azione combinata di una serie di dettagli qualificanti, nonché dell’elevato know how tecnologico, spesso inimmaginabile, che ad essi sta dietro.
Prenderne coscienza sulla base di una semplice ispezione visiva non è certo semplice, ma un’analisi guidata può spesso rivelarsi preziosa per valutare la “sincerità”di un orologio in rapporto al suo prezzo. Un esempio calzante è rappresentato dalla finitura IP blu di uno dei cronografi della linea ADV 2500, evoluzione contemporanea di una tra le collezioni capostipite dell’orologeria sportiva di Sector No Limits.
Una placcatura ionica ottenuta tramite un processo di vaporizzazione del materiale di rivestimento. I cui singoli atomi debitamente ionizzati, ossia caricati elettricamente, si depositano per attrazione legandosi indissolubilmente all’acciaio (caricato di segno opposto) formando sulla sua superficie uno strato uniforme.
Esteticamente accattivante ma anche estremamente resistente a graffi e scalfiture. Dunque in perfetta sintonia con la filosofia no limits del brand.
Seiko Prospex Speedtimer Limited Edition
Entra a far parte della collezione Prospex di Seiko un cronografo ispirato nel design allo storico Speedtimer, cronometro con incrementi di 1/5 di secondo realizzato dal brand nel 1964. Sul quadrante bianco risaltano gli indici numerici posti ogni 10 secondi, garantendo un alto livello di leggibilità, così come la lancetta dei secondi in nero che si estende fino agli indicatori del tachimetro collocati sul rehaut.
La facilità d’uso è assicurata dai grandi pulsanti concavi, caratteristica per cui il cronometro originale era rinomato. Motore dell’orologio è il nuovo calibro automatico 8R46, con ruota a colonne e innesto verticale. Con cassa e bracciale in acciaio (insieme a un secondo cinturino in pelle nera), è in edizione limitata di 1.000 esemplari.
Seagull 1963
Sarebbe difficile trovare un cronografo meccanico a un prezzo migliore rispetto al Seagull 1963 e probabilmente non ne troverete uno con lo stessa tipologia di storia.
Realizzato dal più grande produttore cinese di orologi, il 1963 utilizza il Seagull ST19, un movimento originariamente sviluppato come una ricreazione del movimento Venus 175 nei primi anni ’60 per l’uso in un cronografo per un pilota dell’esercito aeronautico della liberazione popolare.
- Movimento: carica manuale Seagull ST19
- Diametro cassa: 38 mm
- Resistenza all’acqua: 30m
Tag Heuer Carrera Calibre Heuer 02
L’affinità con il mondo delle corse è condivisa con molti brand ma sopratutto anche da un altro crono storico: il Carrera, forse quello che fra tutti che meglio rappresenta il legame di TAG Heuer con il mondo delle quattro ruote.
Lanciato nel 1963 in omaggio alla famosa quanto pericolosa corsa automobilistica Carrera Panamericana, disputata sulle strade messicane tra il 1950 e il 1954, è sempre rimasto fedele al suo DNA di orologio sportivo pensato per i piloti.
Questo segnatempo incorpora la moderna tecnologia per cui TAG Heuer è rinomata. Questo Carrera ha diverse opzioni: quadrante blu opaco con lunetta in ceramica, quadrante kaki con lunetta in acciaio e due diversi modelli neri con lunetta in ceramica e uno con laccatura in oro rosa e corona e pulsanti in oro rosa.
La cassa in acciaio da 44 mm presenta anse rielaborate che migliorano la vestibilità dell’orologio al polso e, mentre tre degli esemplari sono dotati di un bracciale in acciaio con maglie ad H, più sottile, il modello nero e oro rosa è dotato di un cinturino in pelle di alligatore nera. A partire da € 4.695.
TAG Heuer Monaco Caliber 11
Grazie anche alla “partecipazione” al polso di Steve McQueen a Le Mans , il Monaco è diventato nel tempo un altro cronografo Heuer intrecciato per sempre con le corse automobilistiche.
Lanciato nel 1969, fu progettato con audacia per il Calibre 11 – uno dei primi cronografi automatici mai realizzati che la moderna iterazione ravviva persino il layout unico del movimento originale. (anche se, naturalmente, non si tratta dello stesso movimento, nonostante abbia confusamente lo stesso nome).
Per maggiori informazioni se volete ho dedicato un lungo approfondimento sul TAG Heuer Monaco.
- Movimento: automatico Heuer Calibre 11
- Diametro cassa: 39 mm
- Impermeabilità: 100 m
Tissot PRX Chronograph Automatic
Dal suo ritorno nel 2021, il Tissot PRX ha creato un’ondata… Un orologio con tutti gli attributi della categoria degli sport di lusso, realizzato da un’azienda affermata, con tutta la qualità dello Swatch Group, e con un prezzo quasi come i micro-marchi su Kickstarter… In breve, una ricetta di successo.
Erede della modellistica tutta acciaio degli anni ‘70, il primo cronografo automatico PRX risponde alla crescente domanda degli orologi sportivi con bracciale integrato in una fascia di prezzo che ha ancora pochi competitor. Con un movimento Valjoux e un bel tocco retrò che non guasta.
Un anno dopo quindi, il marchio amplia la collezione di data e ora al quarzo e versioni automatiche con ora un cronografo meccanico. Più sportivo, più audace, più grande del 3 mani, mantiene il design integrato generale e la stessa qualità.
Ora ha un diametro di 42 mm (e veste così) e viene fornito con un quadrante blu o panda dritto spazzolato con accenti dorati. Non l’aspetto più consensuale, ma abbastanza ben eseguito nel metallo. All’interno si trova l‘ETA A05.H31, un Valjoux 7753 modificato con una riserva di carica estesa di 60 ore e una decorazione abbastanza piacevole. E conserva lo stesso braccialetto ben sagomato di prima. Tutto questo per 1.795 euro.
Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973
Questo Tissot, nasce su ispirazione di un orologio degli anni ’70 del brand nell’ambito della partnership che lo unisce alla scuderia di auto d’epoca da corsa Kessel Classics.
La cassa tonneau del crono Tissot striz za l’occhio a un linguaggio stilistico di moda negli anni Settanta. Sebbene possa apparire a un giudizio superficiale fin troppo squadrata, una volta indossata, grazie anche alle anse corte e alle linee curve, fa valere immediatamente le sue qualità di ergonomia al polso.
Nel contatore dei minuti crono, il settore tra 0 e 5 minuti è di colore blu a contrasto, incarnando perfettamente l’identità stilistica del modello storico a cui si ispira.
Il movimento è il calibro ETA A05.H31, prodotto per il brand da ETA e basato sul Valjoux 7753, versione a contatori orizzontali (al 3, al 9 e al 6, invece che alle 12, al 3 e al 6) del popolarissimo e affidabile 7750. Con il valore aggiunto di una riserva di carica potenziata fino a 60 ore, rispetto alle 45 dell’ETA-Valjoux.
Prezzo: 2.075,00 €
TITONI HERITAGE BICOMPAX CHRONOGRAPH
Fantastico cronografo di ispirazione vintage di Titoni … Certo, dovrai essere un po’ audace ed essere abbastanza coraggioso da guardare oltre un semplice gruppo di marchi tradizionali, ma il risultato in realtà è piuttosto soddisfacente .
In effetti, Titoni ha lavorato duramente per creare un orologio moderno con una forte sensazione retrò e un aspetto originale. La cassa da 41 mm è ben sagomata, con anse affilate e pulsanti a pompa di grandi dimensioni, e il quadrante è tutto incentrato su colori cool e vintage con lancette blu, caldo sfondo argento e molteplici toni per le scale.
All’interno si trova il Sellita SW 510BHa (un clone del Valjoux 7753) con qui un layout bi-compax e datario. Viene fornito con un cinturino in pelle color talpa cool e casual ed è disponibile per 2.220 euro. Equo.
Tudor Black Bay Chrono
Tudor non ha rilasciato collezioni completamente nuove o nuovi modelli rivoluzionari per il 2021 , ma è ampiamente riconosciuto che gli aggiornamenti per lo più estetici alle linee esistenti sono fantastiche.
Il Black Bay Chrono è ora disponibile nelle versioni “panda dial” (quadranti neri sul quadrante principale bianco) e “reverse panda” (bianco su nero).
Questa colorazione ormai popolare sta molto bene sul Black Bay Chono e si adatta perfettamente al suo carattere con un aspetto più sportivo e casual rispetto a quello del suo fratello maggiore e più serio, il Rolex Daytona.
Un cambiamento più sostanziale è che Tudor ha reso la cassa leggermente più sottile, sempre apprezzata con i cronografi, che tendono ad essere piuttosto spessi.
Vacheron Constantin Overseas Chronograph
Il primo sportivo di Vacheron in acciaio, conferma il suo look dinamico ma elegante al tempo stesso.
Vacheron Constantin Overseas Cronografo nella versione con quadrante nero e contatori bianchi, che garantisce un’ottima visibilità e accentua le indicazioni della funzione cronografica.
Il movimento è il calibro 5200, con riserva di carica di circa 52 ore. Insignito
Per l’Overseas di Vacheron Constantin l’esborso economico è di 31.000 euro. Non pochi se si considera che è un modello in acciaio, ma con finiture di altissimo livello certificate dal Punzone di Ginevra sia sul movimento che sulle componenti esterne, con una cassa che si discosta decisamente da quelle degli altri protagonisti di questo confronto.
Un vero pezzo di alta orologeria, outsider che ho voluto inserire per considerare tutte, proprio tutte, le varianti del re dei cronografi: l’automatico.
Wyler Vetta Jumbostar Chronograph 43 mm
Il Wyler Vetta Jumbostar Chronograph 43 mm, disegnato da Fulvio Locci, è un’evoluzione dello storico modello introdotto nel 1968, caratterizzato da un deciso connubio tra cassa e bracciale in acciaio, unito al tono silver del quadrante che fa eco a quello, bianco e nero sono utilizzato per le minuterie e le pedine a 3 e 9.
Per la massima leggibilità, gli indici e le lancette delle ore sono rivestiti di materiale luminescente. Garantito impermeabile fino a 100 metri, l’orologio è dotato di corona a ore 10, utilizzabile per attivare un rehaut interno rotante per il calcolo del tempo di immersione, ed è alimentato dal movimento a carica automatica Landeron 72. Fornito con cinturino aggiuntivo nero ed ecro cucito.
Venezianico Bucintoro
La mission sportiva di Bucintoro, nuovo cronografo di Venezianico, giovane brand italiano di orologi ispirato a Venezia. Prende infatti il nome dal magnifico veliero che un tempo era il Doge, la nave su cui prendeva il via la Regata Storica, competizione che vede impegnati i migliori vogatori sul Canal Grande.
La prima edizione è stata imitata a soli 300 pezzi, l’orologio si presenta in una cassa in acciaio inossidabile da 40 mm con superfici lucide e satinate alternate, proprio come i bracciali Canova del marchio. I contatori del cronografo a ore 3 e 9 e un anello tachimetrico smaltato poggiano su un quadrante multistrato con decorazione soleil.
Al centro c’è un movimento automatico NE86 prodotto da Seiko con ruota a colonne e innesto verticale.
Yema Speedgraf
Con il suo classico look vintage, il quadrante a panda rovesciato, le dimensioni di 39 mm e le solide specifiche tecniche, lo Speedgraf del marchio francese Yema presenta un pacchetto interessante.
Inoltre, presenta un interessante movimento Seiko che non è molto comune al di fuori degli orologi del marchio giapponese stesso. (Ha anche la ruota a colonne e la frizione verticale che gli appassionati tendono ad apprezzare).
Inoltre, piccoli accorgimenti come gli indici applicati e il vetro zaffiro bombato in stile scatola conferiscono al segnatempo un’atmosfera raffinata.
Zenith Chronomaster Sport
È un esemplare che fatto subito discutere tutti. Ha suscitato uno strascico di commenti sui social media come sui blog di orologeria ed è stato imputato dai detrattori di ricordare troppo uno storico, celeberrimo cronografo.
Un’accusa infondata, dettata dall’incapacità di vedere in modo oggettivo. Perché il Chronomaster Sport di Zenith è un’assoluta novità, innestata sulla tradizione del famoso calibro El Primero, lanciato nel lontano 1969, e basata sui canoni estetici tipici della Manifattura di Le Locle.
Il design prende ispirazione dai modelli degli anni Ottanta (chiamati De Luca dal nome dell’importatore italiano dell’epoca che formulò il brief di progettazione). La cassa di 41 mm di diametro ha i classici pulsanti a pompa e la corona zigrinata; il quadrante presenta i tre contatori caratteristici della Casa della Stella, nella composizione come nei colori: grigio, antracite e blu.
Mentre il movimento meccanico a carica automatica è uno sviluppo di ultima generazione dell’esclusivo El Primero: il calibro 3600, con autonomia di 60 ore e la consueta alta frequenza, che gli permette di misurare con precisione il 10° di secondo. Un’informazione, quest’ultima, che si può leggere con immediatezza sulla lunetta in ceramica nera, il dettaglio costruttivo che ha ricevuto le critiche più pesanti. Ingiustamente: configurazione e funzione sono del tutto originali. Anzi, un unicum nel panorama dell’orologeria contemporanea. Lo Zenith Chronomaster Sport ha un prezzo di 9.700 euro.
Termini che avrete letto in questa guida sulle caratteristiche dei cronografi
Nota: i termini seguenti si riferiscono specificamente ai cronografi. Per ulteriori definizioni sulla terminologia di base del cronometraggio, consultare la mia guida completa qui.
- Frizione: come il collegamento tra la trasmissione e il motore di un’automobile, si tratta dell’accoppiamento che collega la funzione cronografica al treno di ingranaggi principale del cronometraggio. La frizione può avere due orientamenti: orizzontale e verticale. Il primo è più comune, più semplice e più sottile, mentre il secondo, generalmente presente nei movimenti cronografici di fascia alta, garantisce un collegamento più fluido tra il cronografo e l’orologio principale.
- Leva a camme: Su molti cronografi meccanici di basso costo (in particolare l’onnipresente Valjoux 775), la leva a camme (detta anche “leva Coulisse”) è il sistema di leva e camme che si muove per azionare la funzione cronografo quando viene attivato il pulsante. Si tratta di una soluzione relativamente economica, anche se robusta.
- Ruota a colonne: Come la leva a camme, la ruota a colonna attiva il cronografo ma assume l’aspetto di una piccola ruota a forma di torretta che avanza quando si preme il pulsante. L’azione è molto più fluida rispetto alla leva a camme e la realizzazione del pezzo richiede una maggiore precisione, rendendolo così più desiderabile agli occhi di molti collezionisti.
- Flyback: Un tipo di cronografo che può essere azzerato senza interrompere la funzione cronografica (necessaria in un cronografo normale); ciò consente all’utente di effettuare più scatti in rapida successione.
- Pulsante: Pulsante di un orologio cronografo che avvia, arresta e azzera il meccanismo del cronografo. La maggior parte dei cronografi è dotata di due pulsanti: uno per l’avvio e l’arresto del meccanismo, l’altro per l’azzeramento (anche se queste funzioni sono talvolta combinate negli orologi con un solo pulsante, chiamati monopulsanti).
- Quadrante secondario: Un quadrante più piccolo all’interno del quadrante principale dell’orologio. La maggior parte dei cronografi ne possiede due (layout bi-compax) o tre (layout tri-compax). In genere, registrano i secondi correnti per la funzione oraria principale, i minuti per la funzione cronografica e le ore per la funzione cronografica.
- Tachimetro: Scala posta intorno al quadrante di un orologio che serve a calcolare la velocità. Chi lo indossa deve semplicemente prendere nota di quanti secondi passano per percorrere un miglio e fare riferimento alla scala per conoscere la propria velocità. Le scale tachimetriche sono spesso presenti nei cronografi da corsa e si trovano all’esterno del quadrante o sulla lunetta.
- Valjoux 7750: un movimento cronografico automatico progettato nel 1973 da Valjoux (ora prodotto da ETA) che è diventato un calibro onnipresente nel settore. Se si acquista un orologio cronografo a basso costo che non ha un movimento sviluppato in-house, è molto probabile che abbia al suo interno una qualche forma di 7750.
Orologi cronografo: Significato e come funzionano
Il Cronografo, con funzione di start/stop e reset, è attribuito a Louis Moinet, che nel 1826 realizzò un contatore dei terzi, con cui misurare ore, minuti, secondi e sessantesimi di secondo. La parola cronografo viene però coniata nel 1821, grazie al brevetto dell’orologiaio Nicolas Rieussec, la cui eredità è raccolta oggi da Montblanc. Rieussec realizza una scatola, contenente un meccanismo orologiero, per la registrazione dei tempi di arrivo dei cavalli durante una corsa. Il movimento interno aziona due quadranti rotanti, sui quali una “lancetta” fissa lascia cadere una goccia di inchiostro ogni volta che viene premuto un apposito pulsante.
Nel ventesimo Secolo, il cronografo diventa da tasca e poi da polso, abbinato all’indicazione dell’ora, assumendo la sua forma definitiva. A Bretiling va il merito di aver introdotto, nel 1915, il primo pulsante cronografico indipendente. Cioè non collegato alla corona, alla quale rimane demandata la sola funzione di azzeramento. L’evoluzione continua e nel 1934 sempre Breitling mette a punto il secondo pulsante, pensato per la sola operazione di rimessa a zero dei contatori: l’aspetto del cronografo diventa quello che conosciamo oggi.
Ci vorrà ancora un quarto di secolo per la nascita di quello che è in tutto e per tutto l’orologio più amato dagli appassionati: il cronografo automatico. Lanciato nel 1969 da ben cinque marche, arrivate in maniera più o meno indipendente allo stesso risultato, ma seguendo percorsi anche molto diversi: Breitling, Hamilton, Heuer, Seiko e Zenith. Le prime tre si associarono in un consorzio, che comprendeva anche la manifattura Dubois Dépraz, per la realizzazione di una platina cronografica da abbinare a un calibro di base. Seiko e Zenith lavorarono invece allo sviluppo di calibri integrati: il 6139 ed El Primero, che fu anche il primo ad alta frequenza.
Nella vivacità del mercato, abbiamo selezionato diciassette diverse interpretazioni del cronografo, che ne riassumono stili e caratteristiche principali. Si va da quelli che hanno fatto la storia, come lo Speedmaster di Omega e lo Zenith El Primero, a una nuova realizzazione di Breitling, che sintetizza l’heritage tecnico della Casa e il suo legame con l’aviazione. Ci sono poi le proposte contemporanee di Audemars Piguet, con il suo primo calibro cronografico di manifattura, e di Girard-Perregaux, con il Laureato reinterpretato in chiave motoristica. Accanto ai cronografi di manifattura, abbiamo inserito interessanti allestimenti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Come quello di Longines, che monta un movimento realizzato in esclusiva per il brand da ETA.
O quelli di Eberhard & Co., equipaggiati dall’ETA-Valjoux 7750, cuore di molti cronografi perché considerata una delle meccaniche più affidabili sul mercato.
Io nel tempo cercherò come sempre di aggiornare questa Guida se cosi vogliamo definirla, con aggiornamenti dei modelli o nuove proposte interessanti.
Quale cronografo comprare?
Pur diversi nelle caratteristiche tecniche e nel prezzo, sono tutti cronografi interessanti dal punto di vista meccanico e costruttivo, nonché funzionale. Si parte dagli entry level di Tissot e Hamilton, che sui 2.000 euro offrono dei crono affidabili e dall’estetica accattivante, con un movimento che nel settore è definito un “trattore”, non raffinato (lo smistamento a camme rende più duro e meno preciso l’azionamento), ma davvero affidabile.
Con poco meno di 2.000 euro in più si possono acquistare i modelli Seiko, che aggiungono il plus con le edizioni limitate e della ruota a colonne, seppure con un movimento modulare, più spesso e meno affascinante.
Nella fascia media dei 5.000 euro, TAG Heuer offre la sua esperienza nella produzione dei contasecondi e dei cronografi e il Carrera è uno dei modelli che ha raccolto maggiori successi. Con un movimento analogo al calibro 02 di TAG Heuer, ma superiore in termini di habillage, il suo nuovo bracciale Rouleaux e la lunetta lavorata, il Breitling sale di prezzo e si fa acquistare a poco più di 8.000 euro. Nella stessa fascia anche il Portugieser di IWC che trova nuova linfa nella nuovissima versione braccialata.
Sui 10.000 euro le offerte sono quelle di Rolex, Zenith e Blancpain, con questi ultimi che beneficiano di soluzioni tecniche interessanti legate all’alta frequenza (soprattutto Zenith, l’unico a misurare il centesimo di secondo).
Cronografo uomo: Perché sceglierlo
È considerato l’orologio sportivo per eccellenza, anche se il cronografo ha raggiunto un tale successo da essere diventato da puro strumento tecnico a oggetto perfetto anche nelle occasioni eleganti. Una complicazione che continua a confermarsi tra le più apprezzate e ricercate e l’impegno creativo e costruttivo delle varie Maison ne conferma l’ottima salute.
Ma qual è il motivo che ci spinge a desiderare e a cercare sempre i cronografi e, soprattutto, ad acquistarli e collezionarli?
Perché sono belli, risposta scontata ma vera: i pulsanti laterali, i contatori supplementari sul quadrante, sono tutti elementi che generano un grande appeal e un cronografo indossato al polso è sicuramente un orologio che sa farsi notare. Poi, sicuramente, a pesare sul loro successo è anche il fattore economico, perché i cronografi hanno un costo relativamente non troppo alto. Tra tutti gli orologi complicati oggi in produzione sono infatti sicuramente quelli più a buon mercato, proprio a fronte di sviluppi e volumi produttivi rilevanti.
Cronografo integrato o Modulare?
I cronografi da polso possono essere equipaggiati da due diversi tipi di movimento meccanico.
Uno è il cronografo modulare, composto da una base tempo preesistente su cui viene aggiunta una platina con le funzioni cronografiche. Nel cronografo integrato, invece, il meccanismo del cronografo viene progettato insieme alla base tempo dell’orologio e i due risultano appunto “integrati” fra loro.
L’unica differenza dal punto di vista estetico tra gli orologi equipaggiati dai due tipi di movimento consiste nel diverso allineamento dei pulsanti cronografici, perfettamente allineati alla corona di carica nei modelli di tipo integrato, disposti su un piano leggermente superiore in quelli con struttura modulare.
I movimenti integrati sono più costosi rispetto a quelli modulari, in quanto richiedono una progettazione più lunga e laboriosa. inoltre, la progettazione della base tempo in funzione del cronografo che si vuole realizzare consente di ottimizzare sia lo spazio occupato dal movimento (contenendo soprattutto lo spessore), che le prestazioni dell’orologio. Esempio di movimento cronografo integrato è il calibro Heuer 02 di taG Heuer (168 componenti, 28.800 alternanze/ora, 80 ore di riserva di carica, smistamento ruota a colonne e innesto verticale).
Storia dei Cronografi
1816: Louis Moinet crea quello che è considerato il primo cronografo, un orologio da tasca con un solo pulsante. Solo nel 2013 si è scoperto che si trattava del primo cronografo mai realizzato.
1821: Nicolas Mathieu Rieussec costruisce il suo meccanismo cronografico, una scatola riempita con un orologio che aziona due stilo a inchiostro per registrare il tempo trascorso. Fu creato su richiesta del re Luigi XVIII, che amava guardare le corse dei cavalli. In precedenza era considerato il primo cronografo fino alla scoperta del cronografo di Louis Moinet.
1844: Adolphe Nicole introduce la funzione di azzeramento, che consente di registrare diversi tempi in successione.
1913: Longines produce il 13.33Z, considerato il primo orologio cronografo da polso.
1923: Gaston Breitling produce il primo cronografo con due pulsanti. Fino a quel momento le funzioni di arresto, avvio e azzeramento erano gestite da un solo pulsante, ma ben presto la nuova configurazione di Breitling diventa lo standard.
1969: Zenith, Seiko e un consorzio di orologiai (Heuer/Breitling/Hamilton-Buren/Dubois-Depraz) fanno a gara per creare il primo cronografo a carica automatica. Il vincitore è ancora in lizza: Zenith è stata la prima ad annunciare lo sviluppo, il consorzio è stato il primo a portarlo sul mercato mondiale e Seiko è stata la prima a vendere il suo orologio al pubblico, anche se solo in Giappone.
Era il 1969 e varie furono le forze messe in campo per raggiungere il traguardo di realizzare il primo movimento cronografi co automatico da parte di diverse manifatture, arrivate in maniera più o meno indipendente allo stesso risultato, ma seguendo percorsi anche molto diversi. Breitling, Hamilton, Heuer, Seiko e Zenith sono i protagonisti di questa storia.
Le prime tre si associarono in un consorzio, il Chronomatic, che comprendeva anche la manifattura Dubois Dépraz, per la realizzazione di una platina cronografi ca da abbinare a un calibro di base con microrotore Buren (azienda acquisita da Hamilton durante il processo di sviluppo del nuovo calibro).
Il 3 marzo 1969 fu presentato in conferenza stampa il primo movimento cronografi co automatico al mondo: il Calibro 11, un movimento modulare che batteva alla frequenza di 19.800 alternanze/ora e con una riserva di carica di 42 ore. Parallelamente anche Seiko e Zenith erano vicine allo stesso risultato. La prima lanciava sul mercato giapponese il calibro 6139, cronografo automatico con smistamento tramite ruota a colonne e, per la prima volta, sistema di innesto verticale. Zenith, invece, realizzava El Primero, cronografo integrato che fu anche il primo ad alta frequenza.
Il progetto del Primero era già iniziato nel 1962, con l’intento di presentarlo nel 1965, in occasione dei 100 anni dalla fondazione di Zenith. Ma le difficoltà delle specifiche tecniche, in particolare il fatto che il dispositivo del cronografo dovesse essere completamente integrato per contenerne lo spessore (per garantire la possibilità di aggiungere ulteriori complicazioni senza che questo dovesse aumentare in modo sostanziale), e la scelta dell’alta frequenza, che comportava una completa rielaborazione dell’intero scappamento, ne ritardarono la messa in produzione di qualche anno.
Primo obiettivo, infatti, nella mente dei progettisti era la ricerca della massima precisione, anche nella consapevolezza che la scelta dell’alta frequenza avrebbe portato non pochi problemi sia di costruzione dei pezzi, che uscivano dagli standard abituali e necessitavano di una maggiore precisione, sia nel loro assemblaggio e funzionamento nel tempo. Dopo un decennio difficile a causa della crisi del quarzo degli anni ’70, che rappresentò senza dubbio il periodo più nero dell’industria svizzera, è a partire dagli anni ’80 che il cronografo automatico è divenuto uno degli elementi trainanti della rinascita orologiera contemporanea.
Merito essenzialmente di alcuni modelli che hanno segnato dei momenti importanti non solo da un punto di vista tecnico, come abbiamo visto, quanto anche e soprattutto sociale. Basti pensare in quest’ultimo caso, ad esempio, al boom del Daytona di Rolex all’inizio degli anni ’90. Oggi la situazione si presenta senza dubbio più poliedrica rispetto a un tempo ed è possibile acquistare un prodotto di qualità spaziando in una vasta rosa di modelli e di marche.
Spero che questa carrellata di Cronografi e di informazioni vi sia stata utile.
Vi consiglio inoltre di leggere:
Se avete suggerimenti da dare, sarò felice di prenderli in considerazione. Carmine